«Rafforzare formazione e prevenzione»
BELLUNO. L’importanza della formazione. E della prevenzione, per insegnare, anche ai più piccoli, la cultura della montagna. Affascinante, rigenerante, ma da affrontare con la consapevolezza dei propri mezzi e con l’equipaggiamento adeguato. Il presidente veneto del Soccorso alpino Rodolfo Selenati sta per concludere il suo mandato. A fine anno andranno a rinnovo tutti i delegati, all’inizio del 2019 si sceglierà il nuovo presidente veneto. «Deciderà l’assemblea se questa presidenza ha lavorato bene», spiega Selenati. «Se mi chiederanno la disponibilità a proseguire, comunque, ci sarò».
È dunque tempo di bilanci per Selenati, che nel corso del suo mandato ha ottenuto due risultati che lo rendono più che soddisfatto: «Abbiamo chiuso la partita sulla personalità giuridica e siamo riusciti a rendere unito il Soccorso alpino veneto», afferma il presidente del Sasv. «Oggi si parla si Soccorso alpino veneto, andando oltre i “campanilismi”. Questa presidenza ha dato anche ampio risalto alla formazione. La riteniamo fondamentale e bisognerebbe investire ancora più risorse in questo settore».
Nel 2017 si sono svolti 1638 eventi formativi per i soccorritori, con una media di 15 ore a volontario, ma, aggiunge Selenati, «bisognerebbe rinforzarla. Come sarebbe bello avviare un percorso dedicato alla prevenzione, a cominciare dalle scuole. Ho inoltrato una richiesta alla Regione in tal senso, speriamo venga accolta perché i risultati a lungo termine si vedono». Formare una generazione di potenziali escursionisti, di fatto, può aiutare a ridurre il numero degli interventi di soccorso, che lo scorso anno è stato considerevole. «Non si fa mai abbastanza prevenzione», riflette Selenati. Che invita gli amanti della montagna ad assicurarsi.
Le possibilità ci sono (con il Cai o con Dolomiti emergency, per esempio), ma sono pochissimi gli italiani che investono poche decine di euro all’anno per un’assicurazione di questo tipo. «Basti pensare che nel 2017 su 850 persone soccorse solo 54 erano assicurate. Eppure esserlo mette al riparo da brutte sorprese». Come il conto del soccorso con elicottero. «All’estero la maggior parte degli escursionisti si fa un’assicurazione, non capisco perché non si riesca a far passare questo concetto anche in Italia».
Una riflessione puntuale, anche visto l’approssimarsi dell’estate: «Anche se molto dipenderà dalle condizioni meteo, ci aspettiamo un’alta affluenza sulle nostre montagne. Invito tutti a informarsi bene sul percorso da affrontare, ad attrezzarsi nella maniera adeguata e a valutare l’escursione verificando le proprie condizioni fisiche e capacità».
Sabato a Pedavena Selenati ha fatto il punto sul 2017 e valutato le sfide del 2018 nell’assemblea regionale del Soccorso alpino. Fra queste ce n’è una delicata: quella relativa alla legge sugli ostacoli al volo. «Questa partita andrebbe chiusa, mi auguro che le istituzioni regionali e nazionali risolvano una situazione che si trascina da tempo. Lo si deve a chi vola ogni giorno, alle vittime degli incidenti. Credo che, se prevarrà il buon senso, si potrà arrivare ad un buon risultato».
Alessia Forzin
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