Ragazza aggredita: «Grande amarezza»
Stamattina la convalida dell’arresto di Pallua: «Alex è provato ed è un bravo ragazzo. Cercherò di tirarlo fuori di cella»
carcere baldenich
ALLEGHE. La procura chiederà il carcere. La difesa punta a una misura alternativa. Stamattina, alle 10, nel carcere di Baldenich l’udienza di convalida dell’arresto di Alex Pallua. Il 29enne di Selva di Cadore è stato arrestato sabato notte dai carabinieri della Compagnia di Cortina e le accuse sono di tentato omicidio della fidanzata, per averle stretto le mani al collo; minaccia aggravata, violenza privata, violazione di domicilio e porto abusivo di arma od oggetto atto a offendere. Lo scenario dei fatti è quello dell’alloggio dei dipendenti dell’hotel Posta di Caprile, dove sta lavorando la donna. L’indagato è difeso dall’avvocato Gherda Forlin, che proprio stamattina riceverà il mandato di fiducia dal cuoco agordino, mentre dall’altra parte del tavolo - davanti al giudice per le indagini preliminari Elisabetta Scolozzi - ci sarà il pubblico ministero titolare del fascicolo Paolo Sartorello.
Pallua non ha precedenti penali, certo le ipotesi di reato formulate nei suoi confronti sono molto pesanti: «Ma è anche vero che il mio assistito dà una versione diversa dei fatti, rispetto alla ricostruzione fatta dai carabinieri», osserva Forlin, «punteremo anche su questo fattore, per cercare di tirarlo fuori dalla prigione. L’ho trovato davvero molto provato ed è un bravo ragazzo, che fa parte di una famiglia perbene. Per il momento, non posso dire niente di più, se non che il tentato omicidio può diventare lesioni aggravate».
Fino all’altra sera i due erano morosi. Una relazione probabilmente in crisi, anche perché minata dalla gelosia di Pallua, che sabato notte sarebbe andato a Caprile, per cercare una conferma alle sue convinzioni. Secondo una prima ricostruzione, si era fissato che la ragazza frequentasse degli altri coetanei, uno in particolare ed era sicuro che l’avrebbe trovata con questa persona. A sentire i carabinieri, aveva bevuto e, quando ha capito che lei era proprio con quest’uomo, non ci ha più visto. Dopo aver lasciato la macchina in piazza Dogliani, si è presentato al Posta con un coltello in mano e ha cominciato a minacciare chiunque gli si parasse davanti o non volesse dirgli dove l’avrebbe trovata in compagnia. La donna ha cercato prima di nascondersi, poi di scappare lungo le scale, ma una volta uscita in piazza è stata afferrata e presa per il collo. C’è mancato poco che finisse strangolata - proseguono i militari nella loro descrizione - provvidenziale l’intervento del portiere e di altri dipendenti, che hanno separato i due. Interverranno anche i vicini carabinieri e scatteranno le manette. Prima la camera di sicurezza e domenica il carcere.
Sotto shock e con escoriazioni, la donna è stata visitata dalla dottoressa della guardia medica e giudicata guaribile in un periodo compreso tra i dieci e i dodici giorni. Ma nelle prossime ore, si sottoporrà a una visita più accurata.
La famiglia è comprensibilmente scossa e al padre, che è una persona molto conosciuta escono giusto due parole: «Profondamente amareggiati».
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