Ragazzi allontanati dalle famiglie a Foen nasce la casa “Karionghi”
FELTRE. Si chiama “Karionghi”, parola africana che significa “buon viaggio”, la struttura che a Foen ospita bambini e ragazzi maschi, dai dodici ai diciotto anni d’età provenienti da situazioni familiari difficilissime. Al punto di richiedere l’allontanamento dalla casa d’origine con mandato del tribunale.
È una casa nella frazione che Portaperta ha preso in affitto per dare una risposta ai bisogni residenziali, in un ambiente protetto e accudito, di giovani che devono poter trovare serenità o ritrovare un equilibrio, compromesso da convivenze conflittuali e insopportabili.
La struttura è stata risistemata per ricavare otto posti letto, distribuiti in camerette a misura di bambino o ragazzo. E lo standard che garantisce Portaperta è di un educatore per ogni ragazzo ospitato, in modo tale da poter seguire con un programma personalizzato i vari casi in base alle problematiche riscontrate.
«In questa maniera, oltre ad allargare l’offerta in base ai bisogni assistenziali ricorrenti o emergenti nelle fasi delicate della crescita dei ragazzi, abbiamo differenziato l’utenza», spiega Marco Slongo, presidente di Portaperta. «Nella casa di Aladino di via Montegrappa si ospitano le ragazze e i bambini fino a dodici anni di età. Nella nuova struttura di Foen i ragazzi fino alla maggiore età».
È un’altra risposta alle emergenze che arriva dalla cooperativa. Che per la casa di Foen ha messo in campo personale già dipendente e ha provveduto a nuove assunzioni.
E sul fronte dei servizi per la tutela dei minori, il lavoro è sempre tanto. Sono 66 i casi di bambini e ragazzi seguiti dal servizio età evolutiva per deprivazione affettiva o violenza. E su 80 casi di maltrattamenti nell’ambito della coppia, quasi il novanta per cento si è consumato di fronte ai figli.
È il ritratto di una famiglia che scoppia in silenzio, quella disegnata nel piano di zona dell’Usl 2, dove non ci sono devianze conclamate di visibilità pubblica, ma tanti segnali di disagio che infine vengono alla luce, fra consultorio familiare e ufficio tutela minori.
I dati, sottoposti all’attenzione della conferenza dei sindaci che si sono riuniti l’altro giorno, evidenziano delle criticità.
Nel corso del 2015 sono stati seguiti da età evolutiva e tutela minori 66 casi di cui sette ragazzi stranieri non accompagnati, due situazioni di penale minorile, 28 casi di trascuratezza (indice di inadeguatezza genitoriale), 12 casi di maltrattamento (percosse e altro che lascia segni fisici), 5 casi senza mandato del tribunale, cioè quando si cerca il consenso della famiglia per lavorare in accordo con i servizi. E 9 casi di violenza e abuso acclarati e con mandato del tribunale.
Laura Milano
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