Raid sui vetri in centro: feltrino condannato
Il primo danneggiamento con un tubo era stato alla porta della canonica della chiesa di Travagola
FELTRE. Vetri rotti con un paletto di plastica. Denis Grando se l’era presa con la porta della canonica della chiesa parrocchiale di Travagola (Pedavena), sei autoveicoli, una macchina operatrice e una pala gommata. Il tubo era stato rubato, quindi l’uomo è stato condannato a otto mesi e 400 euro di multa più le spese processuali dal giudice Coniglio, sia per il danneggiamento aggravato che per il furto. Nel rito abbreviato di ieri mattina, sentenza di non doversi procedere per la violazione della misura di sicurezza del divieto di uscire di casa nella notte e il porto abusivo di arma od oggetto atto a offendere. I fatti sono del 2012 e i reati si sono prescritti. Il procedimento si è svolto tutto sugli atti del pubblico ministero Rossi, senza bisogno di ascoltare testimoni. Il difensore Stefano Fascina aveva chiesto l’assoluzione.
Grando è tornato nel carcere di Baldenich con gli agenti della polizia penitenziaria, ma gli avvocati stanno sempre cercando una situazione alternativa, nella quale fargli scontare i domiciliari. Non è stata ancora trovata e, intanto, le condanne si stanno accumulando. Fin dal gennaio 2008, l’uomo era sottoposto alla misura di sorveglianza. Non poteva uscire nelle ore notturne, ma alle 3.40 del 14 settembre era stato sorpreso dai carabinieri al ponte delle Tezze, nel centro di Feltre. Impugnava un tubo di plastica lungo quasi mezzo metro e non ce n’era proprio motivo. Le indagini del carabinieri porteranno ai danneggiamenti: dalla canonica, al vetri di una Panda, una Mercedes, una Punto, un furgone Kia, due motocarri Ape e una macchina operatrice Komatsu e una pala gommata Caterpillar. Tutti parcheggiati sulla pubblica via.
Ulteriori indagini porteranno a stabilire che il paletto utilizzato per i danneggiamenti era stato rubato quel giorno stesso, in un parcheggio cittadino. I reati contestati erano quattro, ma a distanza di cinque anni solo i più gravi sono rimasti punibili. L’accusa aveva chiesto la condanna e il tribunale l’ha pronunciata.
(g.s.)
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