Rapina un anziano nel cuore della notte Stangato un feltrino
. Rapina a casa di un anziano. Una persona conosciuta, che ci ha rimesso 130 euro. Peter Faoro è stato riconosciuto colpevole e il Tribunale l’ha condannato a quattro anni di reclusione e 1.200 euro di multa, oltre all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e il pagamento delle spese processuali. Il pm Marcon aveva aggiunto sei mesi alla reclusione e 400 euro alla multa, anche perché l’imputato aveva cercato d’incolpare dell’accaduto un amico di nome Daniel Bertelle. E poi c’è l’episodio di una lettera arrivata nel carcere di Baldenich, che doveva contenere il nome del vero colpevole della rapina: una perizia ha stabilito come quel foglietto non sia stato scritto né dallo stesso Bertelle né dalla di lui sorella Ashley.
Il difensore Tullio Tandura le ha provate tutte per far cadere l’accusa, compresa una citazione da Alexandre Dumas: «Il colpevole è meglio sceglierlo che trovarlo». L’arringa è stato un attacco frontale alle indagini della Procura della Repubblica, che si sarebbe convinta fin da subito del fatto che il colpevole era Faoro e non avrebbe approfondito un granché la vicenda.
Il fatto risale alla notte tra l’8 e 9 giugno 2018, mentre era in corso la 24 ore di ciclismo, verso le 4 del mattino. Un uomo è entrato nella casa del 78enne feltrino. Era travisato da un fazzoletto rosso, aveva una pila in mano e parlava con uno strano accento romeno. Avrebbe detto «dammi tutti soldi, non chiamare carabinieri altrimenti tu domani morto». Il padrone di casa gli ha consegnato tutto quello che aveva e il rapinatore se n’è andato, portando via un cappello nero e una felpa. A distanza di un po’ di tempo, nella stessa casa si è presentato proprio Faoro, dicendo al rapinato che anche a lui un rumeno aveva rubato il borsello con dentro le medicine. Un comportamento questo, che ieri gli è costato la definizione di «scellerato» da parte del suo difensore.
Secondo la Procura, dalle indagini è emerso tutto il necessario per arrivare a una sentenza di condanna. Quella notte era finita con l’intervento dei carabinieri, che ci hanno messo pochi minuti, per arrivare alla casa dell’anziano richiedente il loro intervento, aiutarlo a riprendersi da uno spavento peraltro neanche troppo pesante e raccogliere una prima descrizione del rapinatore. Le due pattuglie di servizio si sono divise per perlustrare i paraggi, puntando verso la stazione, e viene bloccato e identificato Faoro.
Per la difesa, invece, ci sono molte cose che non tornano per niente: i tempi, il fatto che la famosa felpa non sia mai stata ritrovata e anche l’altezza del rapinatore. Sentite le parti e preso atto di risarcimento danni, procedimento disciplinare in carcere e anche un encomio il collegio formato dai giudici Coniglio, Feletto e Cittolin hanno condannato Peter Faoro a quattro anni e 1. 200 euro. –
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