Rapinato con un coltello ma forse se l’è inventato

Dubbi sulla rapina di San Nicolò. Pare una simulazione di reato. Non sono stati trovati riscontri al racconto del comeliano di Danta

SAN NICOLO’ COMELICO. Dubbi sulla rapina. Pare tanto una simulazione di reato. Non sono stati trovati riscontri al racconto del comeliano di Danta, che alla fine di luglio sarebbe stato minacciato con un coltello da tre romeni e derubato del centinaio di euro che aveva nel portafogli. Tanto meno i carabinieri di Santo Stefano sono risaliti alla Bmw di colore nero con targa rumena e di conseguenza, ai passeggeri. Il motivo sembra molto semplice: non ci sarebbe stata alcuna rapina. Questo significa che l’uomo sta correndo il pericolo di finire a sua volta sotto inchiesta, ma per simulazione di reato. Rischia un processo penale e una condanna da uno a tre anni.

Secondo la ricostruzione fatta ai carabinieri di Santo Stefano, la sera del 28 lui stava viaggiando a bordo della sua macchina lungo la statale 52 Carnica, che da Santo Stefano sale a Candide. Arrivato all’altezza di Campitello, racconta di essersi accorto che l’auto alle sue spalle stava lampeggiando con i fari abbaglianti. Pensando a un’emergenza o a una richiesta di aiuto, ha accostato ed è sceso, per verificare che tutto fosse a posto. Non l’avesse mai fatto: si è trovato davanti tre malviventi, che l’hanno minacciato con un coltello, costringendolo a consegnare loro tutto il denaro che aveva in tasca. Spaventato, non ha opposto resistenza e, ancora scosso, ha visto la banda mentre fuggiva a bordo della berlina tedesca con targa romena.

I militari hanno raccolto la sua denuncia e si sono messi alla ricerca dei malviventi, senza sottovalutare l’ipotesi di una loro fuga verso l’Austria. In queste settimane, non hanno trovato uno straccio di riscontro e, negli uffici della procura della Repubblica sono sempre più propensi ad archiviare il fascicolo aperto per rapina e a inaugurarne uno per simulazione di reato. La notizia della presunta rapina aveva spaventato e non poco una comunità comeliana tutt’altro che abituata a un certo tipo di cronaca nera. Nessuno aveva liquidato tutto come un’invenzione, anzi in molti stavano cominciando a pensare di aver perso una sorta di verginità. Una verginità, che sta per essere restituita dalla chiusura delle indagini.

Gigi Sosso

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