Rapinato il gestore del Quattroruote di Fonzaso

Due aggressori con il viso coperto lo hanno affrontato senza dire nulla colpendolo a un occhio. Il bottino sfiora i 1.500 euro

Hanno atteso che se ne andassero gli ultimi clienti e che il gestore iniziasse la chiusura, poi sono saltati fuori dal buio tirandogli un pugno in faccia e prendendogli lo zainetto con l’incasso della giornata, circa 1.500 euro.

A mettere a segno la rapina a Giuseppe Nicoletto, gestore dello storico discobar di via Belvedere ora diventato un punto di riferimento per le scommesse sportive, sono stati due sconosciuti con il volto coperto.

Impossibile fare ipotesi sulla nazionalità o la provenienza: nei pochi istanti dell’aggressione non hanno detto nemmeno una parola.

L’aggressione è avvenuta nella notte tra sabato e ieri, tra mezzanotte e mezza e l’una, senza che nessuno si accorgesse di nulla: Pino Nicoletto, che gestisce il Quattroruote dal 1984 assieme a Gigliola Bellaver, con cui ha gestito anche la discoteca La Stua al lago di Arsiè, in quel momento era solo nel locale.

Un tempo tappa imprescindibile della “movida” feltrina del sabato sera, il Quattroruote ora ha cambiato caratterizzazione, richiamando gli appassionati di gioco e di scommesse sportive con la possibilità di seguire gli eventi sul maxischermo e fare le loro puntate, e cambiando di conseguenza anche gli orari.

Attorno a mezzanotte e mezza, così, nel locale non era rimasto più nessuno e Nicoletto ha iniziato a prepararsi per chiudere e per tornare a casa.

I due rapinatori hanno scelto proprio quel momento per entrare in azione, con il viso nascosto dai cappucci calati sulla testa.

I due, da quanto emerso, non avevano armi: hanno affrontato a mani nude il gestore del locale, tirandogli un pugno in viso.

«Lo hanno colpito all’occhio», spiega Gigliola Bellaver, «per fortuna non gli hanno rotto il naso o altro: in ospedale gli hanno fatto la Tac ma non ha riportato danni gravi».

Al pronto soccorso del Santa Maria del Prato, dove è stato visitato e medicato in nottata, l’esercente vittima dell’aggressione è stato successivamente giudicato guaribile nel giro di dieci giorni e dimesso.

I due rapinatori, in ogni caso, dopo aver sorpreso e colpito al viso l’esercente sono riusciti a strappargli lo zainetto che conteneva l’incasso della giornata di lavoro assieme agli effetti personali che aveva portato con sé.

Poi sono scappati a piedi, probabilmente verso un’automobile lasciata fuori mano per non dare nell’occhio.

Un blitz consumato in pochi istanti, senza che nessuno sentisse nulla ai piani superiori dello stabile o nelle abitazioni affacciate a poca distanza dal locale, tra le quali quella del sindaco di Fonzaso, Giorgio Slongo, a quell’ora ancora sveglio davanti alla tivù.

Quando è partita la richiesta di aiuto al 112, così, la centrale operativa dei carabinieri di Feltre ha messo subito in moto i militari del nucleo operativo e radiomobile e della stazione di Arsiè, ma dei due aggressori non c’era ormai più traccia.

Prestati i primi soccorsi al gestore ferito dal pugno in faccia, i carabinieri hanno raccolto i primi elementi per cercare di dare un nome ai due aggressori.

«Portiamo avanti il locale ormai da 35 anni», commenta amareggiata Gigliola Bellaver, «non ci era mai successo nulla di simile fino ad ora, anche se questa è una zona piuttosto isolata. Questa è sempre stata una “isola felice”: spero lo resti ancora». —


 

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