Rapine in Valbelluna: stangato il mandante

La mente della banda prende 5 anni e 4 mesi e risarcirà le vittime. Daniel Nigro riconosciuto colpevole, ma ne rischiava otto. I due giovani complici avevano già patteggiato la pena

SANTA GIUSTINA

Rapine con lo sconto. La mente dei colpi dell’estate 2017, Daniel Nigro è stato condannato sì in abbreviato, ma a cinque anni e quattro mesi più 2 mila euro di multa dal giudice Marson. La richiesta del pubblico ministero Faion era stata di otto anni e 4 mila euro. Concesse le attenuanti generiche, dopo che il terzo imputato aveva cominciato a risarcire le vittime. In tutto, l’anziana bellunese Alma Buso riceverà 20 mila euro, il dentista santagiustinese Cesare Werlick 8 mila di provvisionale, prima dell’avvio una causa civile e la trans feltrina 5 mila. Le tre vittime si erano costituite parte civile con gli avvocati Coletti, Cason e Fantauzzi. Non aveva fatto la stessa scelta la sala slot Paloma di Santa Giustina.

I difensori Galletti di Treviso e Capuzzo di Padova, che avevano cercato di scagionare il loro assistito da alcuni episodi contestati alla banda di giovanissimi aspetteranno di leggere le motivazioni e vedranno se sarà possibile presentare appello. Intanto, hanno lasciato il tribunale insieme al loro assistito con aria soddisfatta: «È andata bene» si è sentito distintamente, nell’atrio del terzo piano del palazzo di giustizia. Nigro rimane agli arresti domiciliari, dopo aver lasciato il carcere di Baldenich. I due complici ed esecutori materiali avevano patteggiato: Mattia Lotto quattro anni e sei mesi e F. S. , che era maggiorenne solo per la tentata rapina a Werlick un anno e otto mesi. Messa alla prova dal Tribunale dei Minori per i tre episodi precedenti e di competenza della relativa Procura veneziana.

Il primo grado di giudizio è arrivato in fondo, su episodi che avevano provocato paura e preoccupazione in tutta la Val Belluna, tra il 22 luglio e il primo settembre dell’anno scorso. In orario serale, la bellunese Buso era stata legata mani e piedi con fascette da elettricista, imbavagliata con del nastro adesivo e minacciata con un’arma. I due ragazzi se n’erano andati dalla sua abitazione alla periferia cittadina con una somma tra i 1. 500 e i 2 mila euro e diversi gioielli custoditi nella cassaforte. Il trans sudamericano del Pasquer era stata a sua volta minacciata con un’arma e picchiata: le sarebbe stato anche sottratto il telefonino. È stata costretta a rivolgersi al Pronto soccorso di Feltre per una prognosi di 10 giorni. Poi il giorno dopo Ferragosto l’assalto alla sala slot e la fuga su un motorino risultato rubato. Erano stati minacciati il titolare e un dipendente e rubato un incasso sui 20 mila euro. Dopo qualche tempo, si saprà che anche una cliente era stata derubata di 100 euro. Due giovani erano travisati da un passamontagna e un casco. Infine, l’assalto fallito alla villa di Werlick. Il 61enne professionista aveva reagito ed era stato pestato. Due i giovani che gli avevano intimato di consegnare i soldi, sotto la minaccia di una pistola, non si sa se funzionante o una replica. —


 

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