Rasi Caldogno: «A marzo si apre il tavolo»

BELLUNO. «Entro marzo convocheremo il tavolo con i soggetti interessati per definire gli incentivi previsti dalla norma regionale per i medici di famiglia per fidelizzarli e sostenere la loro...

BELLUNO. «Entro marzo convocheremo il tavolo con i soggetti interessati per definire gli incentivi previsti dalla norma regionale per i medici di famiglia per fidelizzarli e sostenere la loro attività nelle aree disagiate e disagiatissime di questa provincia».

A dirlo è il direttore generale dell’Usl 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno che risponde così alle lamentele arrivate nei giorni scorsi sul nostro giornale dal presidente dell’Ordine dei medici e dal fiduciario della Fimmg . I medici avevano denunciato il fatto che pur essendo già pronto dall’autunno scorso il documento recante la divisione del territorio nelle aree soggette a incentivo, non sono stati ad oggi chiamati a discuterne al tavolo con la Usl.

«A parte che questi incentivi sono nell’ordine di alcune migliaia di euro all’anno per le aree disagiate e di qualcosa in più per quelle disagiatissime, il documento che i medici ci hanno presentato è dell’autunno scorso. A marzo, quindi, convocheremo il tavolo sia per il distretto di Belluno che per quello di Feltre e presenteremo la nostra simulazione. Sicuramente questi soldi potrebbero rappresentare una risposta ad una esigenza contingente, ma certo non sono un elemento dirimente per fidelizzare i professionisti nella nostra provincia montana. Anche perché un conto è avere 1.500 pazienti, un conto è averne alcune centinaia. La questione dei medici di famiglia è comunque importante perché fra qualche anno molti di loro andranno in pensione. Quello che ora ci preoccupa realmente, invece, è la carenza di medici specialisti». Carenze che si aggiungono ad altre carenze. La sanità di montagna è nel mirino. (p.d.a.)

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