Record del freddo in Italia: il termometro sulle Dolomiti trentine scende a -48
La temperatura è stata registrata dalla stazione che si trova nella Busa Fradusta, a 2600 metri, nel gruppo delle Pale di San Martino, al confine tra Belluno e Trento. Mai in Italia era stata registrata una temperatura così bassa

Il sensore di Busa Fradusta sulle Pale di S. Martino
BELLUNO.
Mai in Italia era stata registrata una temperatura così bassa: -48.3. E' accaduto il 27 dicembre scorso, alle 4.30 del mattino. La temperatura record è stata registrata dalla stazione che si trova nella Busa Fradusta, nel gruppo delle Pale di San Martino, al confine tra Belluno e Trento. I tecnici dell'Arpav sono saliti fin lassù, a oltre 2600 metri di quota, il 29 dicembre, in una giornata di sole e con temperature solo attorno a -5 gradi.
Il sensore sporgeva di poco dalla neve, alta tre metri e mezzo. La minima di Busa Fradusta batte quella registrata un anno fa nella vicina Busa di Manna, dove quest'anno non è stato possibile rilevare la temperature minima, nella stessa notte, perchè la centralina è rimasta completamente sepolta dalla nevicata. Spiega Bruno Renon, dell'Arpav, uno dei due tecnici che tengono sotto controllo le 11 postazioni disseminate in quota: «Siamo andati il 29 per controllare la strumentazione, per togliere la neve dai sensori e innalzare quelli troppo bassi».
La stazione di Busa Fradusta, come le altre, trasmette un dato ogni 15 minuti e viene controllata quattro o cinque volte all'anno, a seconda delle condizioni meteo. Insieme con le 11 stazioni Arpav, sulle Dolomiti e sulle montagne del Triveneto ci sono altre 35 località tenute sotto controllo dai volontari dell'associazione MeteoTriveneto, che con l'agenzia regionale hanno una convenzione. Gli strumenti sono localizzati in luoghi particolari, le doline: si tratta di conche, depressioni del terreno dove in particolari condizioni meteorologiche si verificano degli eventi altrettanto rari. Le bassissime temperature si verificano se c'è calma di vento, se il cielo è sereno, se c'è la neve al suolo, se l'aria è secca.
Si raggiungono così i -48.3 del 27 dicembre o i -43 del 2009 nella Busa di Manna. Ma basta che si alzi il vento, e le temperature dentro le depressioni diventano uguali a quelle esterne. Ci sono altri fenomeni strani che si verificano nelle doline, come degli sbalzi fortissimi durante la notte, anche di trenta gradi in mezz'ora: «Se c'è il vento l'aria si rimescola», spiega ancora Renon. E poi c'è una forte inversione termica tra il fondo della depressione e il ciglio, anche di un grado ogni metro. Altra particolarità sono le escursioni termiche tra la notte e il giorno: «E' un caso raro ma si sono visti anche 40 gradi di differenza tra giorno e notte, mentre venti o trenta gradi di differenza sono abbastanza comuni».
Il 27 dicembre era una giornata particolarmente fredda: la minima sulla Marmolada a oltre tremila metri quel giorno è stata di -26, mentre a Cimabanche, sul passo, la minima è scesa fino a -22 e in Cansiglio, altra zona particolarmente fredda, il termometro ha segnato -16. «Dopo il record delle 4.30 - continua Renon - si è levato un po' di vento e in poco tempo le temperature si sono alzate. In mezz'ora il termometro è arrivato a -31, alle 8 del mattino era -22, la sera precedente la minima era attorno a -25».
Se non si fosse alzato il vento, il termometro poteva scendere ancora di più, visto che all'alba mancavano un paio d'ore. Sono tre i sensori piazzati sull'altopiano delle Pale di San Martino, uno alla Busa Fradusta, uno alla Busa di Manna (dove l'anno scorso si raggiunse il record) e uno alla Busa delle Sponde alte. Quest'ultima stazione è in provincia di Belluno, comune di Canale d'Agordo, mentre le altre due sono in provincia di Trento. La postazione di Busa Fradusta è stata installata solo tre mesi fa. Chissà che temperature negli anni scorsi.
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