Record di espositori ma a San Matteo mancheranno le noci
FELTRE. Record di adesioni per la Fiera di San Matteo, che torna domenica per la quattordicesima edizione tra via Roma e Campogiorgio con 85 espositori (77 imprenditori agricoli e 8 artigiani collegati alla ruralità), contro i 60 del 2015. In netta crescita i giovani che si sono dati all'agricoltura come fonte di reddito. Tutti sfoggiano una grande produzione tranne la noce, la regina della mostra mercato feltrina, che ha avuto una stagione no dopo due annate d'oro. «È stato raccolto il 10 per cento del solito standard», dice il presidente del consorzio di tutela Valerio Giusti. «L'andamento stagionale ci ha penalizzato. Il caldo ha favorito il volo della mosca della noce, che si è divertita, e senza grosse piogge, le noci sono rimaste bloccate sui rami. Una piccola quantità di prodotto ci sarà comunque alla Fiera, dove avremo anche un'esposizione delle nostre piante, ottenute con semi selezionati. Quest'anno ne abbiamo lanciata una nuova, denominata la “Longa de San Vetor”, perché le sue origini vengono dall'antica fiera di San Vittore. È una pianta più allungata e il frutto ha il guscio tenero, facile da rompere».
Segno che c'è entusiasmo attorno alla coltivazione della noce feltrina, che è in espansione. «Sono stati realizzati due noceti nuovi, uno in zona Tortesen con 150 piante e uno a Tomo con 60», commenta Giusti, che segue una quarantina di piccoli produttori e amplia l'orizzonte: «C'è stato il collegamento con i produttori di nocciola, un segmento in crescita e che dà la possibilità al consorzio di aumentare la compagine sociale».
Ma se la produzione di noce quest'anno piange, il resto della Fiera sorride, con il numero di espositori impennato dai 60 della passata edizione a 85. Lo sottolinea Michele Nenz di Coldiretti: «Quelli dell'anno scorso sono stati tutti riconfermati e ci sono una ventina di nuovi produttori. Il problema quest'anno era riuscire a farci stare tutti gli stand ed è stato utilizzato ogni spazio possibile». Si registra una crescita delle varietà, in conseguenza del fatto che alcune aziende agricole si sono specializzate in produzioni particolari.
Novità di questa edizione è la possibilità di fare alcune degustazioni, dalla polenta di mais sponcio della cooperativa La Fiorita, al pastin della Valcarne, alle castagne del consorzio del morone. Sulla provenienza locale dei partecipanti mette l'accento l'assessore Valter Bonan: «La Fiera sta molto bene in termini di salute e di potenzialità. Ha mantenuto le caratteristiche di valorizzazione e promozione agroalimentare di qualità esclusivamente della provincia di Belluno».
Raffaele Scottini
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