Recuperare la tecnica dei “muri a secco”

SOVRAMONTE. Costruire muri con la pietra a secco. Questo il tema centrale del laboratorio teorico-pratico svoltosi a Faller nel fine settimana. Le iniziative organizzate hanno registrato un buon successo di pubblico, e qualche dito martellato. La serie di eventi incentrati sulla conservazione, sul ripristino e sulla realizzazione di muri con le tecniche tradizionali di costruzione a secco è stata l’occasione per conoscere i valori storici e culturali ma anche le potenzialità contemporanee dei paesaggi terrazzati.
«Abbiamo cominciato a guardarci intorno nel Bellunese. Di muri a secco ce ne sono. Ad esempio ad Arsiè, nella frazione di Sossai a Belluno, a Longarone. Sono spesso poco visibili, chiusi dal bosco. Abbiamo quindi deciso di riscoprirli per capire come dargli un futuro e per portare l’attenzione su questo tipo di paesaggio caratterizzato da ambienti ricchi di biodiversità», spiega Valentina De Marchi, presidente dell’associazione Isoipse che ha organizzato l’evento in collaborazione con altri enti. «Come sede abbiamo scelto Faller perché rappresenta un turismo innovativo. L’albergo diffuso fornisce un’ospitalità turistica che secondo noi può valorizzare questo tipo di paesaggi. Qui abbiamo ricevuto un’ospitalità ottima e ottima collaborazione da parte del paese», ha affermato l’organizzatrice.
Il laboratorio pratico si è svolto sabato e domenica in località Col Tialt, una volta meglio nota come “Ai murei”, appunto per la presenza di alcuni terrazzamenti ancora esistenti. Una ventina i partecipanti, tra cui giovani architetti che daranno continuità all’esperienza vissuta a Faller nel loro percorso universitario. Le due sezioni quella teorica e quella pratica, tengono a precisare gli organizzatori, «sono importanti allo stesso tempo: la prima crea la consapevolezza del valore della pietra, l’altra si focalizza sulla capacità di conservare, restaurare e infine costruire manufatti con la tecnica della pietra a secco». Tra le iniziative collaterali del fine settimana più apprezzate c’è stato il cinema sotto le stelle fra i meleti illuminati. Si è trattato di una «serata meravigliosa» a cui hanno partecipato in molti, in circa un centinaio hanno visto la proiezione del documentario “W la pietra a secco” seguito da musica elettronica.
Sabato il convegno all’hosteria Pom Prussian con i vari portatori d’interesse ha prodotto «diverse idee per il futuro», ad esempio in campo agricolo e vitivinicolo. Sabato sera la cena “Sapori del paesaggio” ha registrato il tutto esaurito. Domenica la passeggiata tra malghe, meli e terrazzamenti si è conclusa con l’aperitivo “Ai murei”. (a.m.)
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