Recuperato il corpo della trevigiana scomparsa sopra Erto
Si è concluso l'intervento di recupero della escursionista trevigiana scomparsa mercoledì sopra Erto
Ritrovato il corpo della trevigiana dispersa da mercoledì
È stato recuperato e accompagnato nella cella mortuaria di Erto il corpo di Sara Camolese, la trentenne di Roncade, ritrovata senza vita in un canale tra il Monte Sterpezza e il Monte Salta, a circa 1.930 metri di altitudine, dopo che mercoledì sera erano partite le sue ricerche, a seguito della segnalazione dei genitori per il suo mancato rientro da un'escursione nella zona di Erto.
Poco prima delle 9, dall'elicottero della Protezione civile della Regione Friuli, che stava effettuando la prima rotazione per portare una squadra in quota, due soccorritori hanno visto il corpo, in un canalone vicino al Monte Piave. Sbarcati sul posto i soccorritori assieme a un medico del Soccorso alpino, non è purtroppo rimasto che constatare il decesso della ragazza, dovuto ai traumi riportati ruzzolando per un centinaio di metri. Una volta ottenuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, la salma ricomposta è stata imbarellata e imbarcata dall'eliambulanza, per essere trasportata a valle e affidata al carro funebre diretto alla camera mortuaria. Da una prima analisi, pur non potendo sapere con certezza l'itinerario scelto da Sara, anche a seguito delle marcature dei cani in direzione di località Costa, è probabile che la giovane sia salita da Erto per percorrere ad anello l'itinerario per i Libri di San Daniele, sopra Casso. Il sentiero segnato del Cai, all'altezza del Monte Piave, svolta però dietro la cresta sul versante veneto, mentre la ragazza, forse ingannata dalla traccia di un animale, ha proseguito dritta dalla parte ertana, finché è scivolata sul ripido pendio, fermandosi cento metri sotto la linea di cresta.
Stavano prendendo parte alla ricerca 72 tecnici del Soccorso alpino delle Stazioni di Valcellina, Maniago, Longarone, Pordenone, Forni Avoltri, Moggio Udinese, Gemona Udine, Cave del Predil, con una squadra di forristi veneti e friulani, il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi e 5 unità cinofile, soccorritori del Sagf di Auronzo e Sella Nevea con altre 5 unità cinofile e i vigili del fuoco.
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