Redditi a Belluno, doppia crisi per il portafoglio

BELLUNO. Un giro in ottovolante. Ecco il regalo - non sempre gradito - che il nuovo millennio ha portato al portafoglio dei bellunesi. Prima la crescita economica, che per sette anni ha consentito ai redditi di crescere; poi la crisi, che per la provincia di Belluno ha significato una continua diminuzione del benessere economico.
Una tendenza che si è invertita nel 2012 in Veneto e in Italia, ma non sulle Dolomiti. È questa la fotografia scattata dalla Provincia di Belluno che, in un’analisi realizzata dall’ufficio Statistica, prende in esame i redditi dichiarati dai contribuenti residenti nel territorio provinciale tra il 2000 e il 2014. All’esame mancano due anni, il 2015 e il 2016, i cui dati non sono ancora disponibili.
La crisi del 2008. Dopo sette anni di crescita ininterrotta, nel 2008 il Veneto si sveglia più povero. È in quell’anno, infatti, che il reddito complessivo dichiarato smette di crescere ai livelli abituali. Attualizzandolo rispetto ai valori del 2014, diminuisce bruscamente. La flessione interessa anche i redditi bellunesi che, però, non erano nuovi al fenomeno: già nel 2004 avevano subito un arresto in concomitanza, come ricorda il report della Provincia, con la crisi dell’occhialeria che aveva segnato la parte alta della provincia. Ma, a differenza di quanto accade in Veneto e in Italia, questa tendenza non si invertirà negli anni successivi. Nel 2012, infatti, i redditi veneti e italiani (attualizzati al 2014) ricominciano a crescere. Quelli bellunesi invece continuano a diminuire. La ripresa, almeno fino all’inizio del 2015, non ha toccato le Dolomiti.

I numeri. Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha fornito i dati sui quali si basa l’analisi di palazzo Piloni, al 31.12.2014 il reddito complessivo dichiarato dai contribuenti Irpef domiciliati in provincia di Belluno è stato di 3.229.681.453 euro. Rappresenta il 4.37% del reddito complessivo della Regione Veneto: un dato che rispecchia la percentuale di popolazione residente della provincia montana rispetto al resto della regione.
Nelle tasche dei bellunesi. Il reddito medio del cittadino bellunese nel 2014 è stato di 20.048,43 euro. Anche in questo caso il confronto con il Veneto e con l’Italia aiuta a capire cosa, in questi anni, stia succedendo nel Bellunese. Il reddito medio cresce rispetto al passato in Italia, in Veneto e a Belluno: sulle Dolomiti passa dai 19.711 euro del 2011 agli oltre 20 mila euro del 2014, valori sopra la media italiana. Un dato positivo, ma c’è chi fa meglio. Il Veneto, ad esempio, dove il reddito medio passa da 20.316 euro nel 2012 a 20.927 euro nel 2014. Anche il dato italiano cresce: nel 2012 il valore era di 19.550 euro, nel 2014 20.044 euro. La forbice tra il reddito bellunese e quello italiano diminuisce sempre di più passando da una differenza di 161 euro nel 2012 ad appena 4 euro due anni dopo.

I Comuni “Paperoni”. È Cortina, la Regina delle Dolomiti, a dominare la classifica dei Comuni con il reddito medio più alto. I suoi cittadini vantano redditi medi per il 2014 di 26.780 euro. Seguono Belluno (23.620 euro), Agordo (22.794), San Vito di Cadore (22.130) e Domegge (22.083). Valori quasi doppi rispetto agli ultimi posti della classifica, occupati da Zoppè di Cadore (11.357), Forno di Zoldo (14.445), e Selva di Cadore (15.138).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Nota metodologica: per calcolare il reddito complessivo, il settore Statistica della Provincia di Belluno ha calcolato la somma del reddito complessivo e dei redditi assoggettati a cedolare secca. Non comprende i redditi fondiari (reddito dominicale e reddito da fabbricati) non imponibili ai fini Irpef in virtù del principio di sostituzione introdotto dalla disciplina Imu. Sono invece compresi nella misura del 50% i fabbricati ad uso abitativo non locati, assoggettati ad Imu, situati nello stesso comune in cui si trova l'abitazione principale. Per calcolare il reddito medio il reddito complessivo è stato rapportato al numero degli abitanti. Inoltre l’andamento dei redditi è stato calcolato in “prezzi costanti”: in prezzi correnti, che sono quelli vigenti al momento della rilevazione, il reddito complessivo è sempre in crescita (tranne che, per Belluno, tra il 2007 e il 2008 e tra il 2013 e il 2014) ma il confronto diventa difficile perché i valori risentono delle variazioni nel tempo. Il calcolo in prezzi costanti consente di attualizzare i valori rispetto all’anno 2014 mediante coefficienti di rivalutazione monetaria forniti dall’Istat.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi