Reddito oltre i limiti: 277 famiglie rischiano di perdere l’alloggio popolare

Sono cambiati i criteri per usufruire di una casa Ater: chi non li rispetta ha due anni per liberare l’appartamento



Sono 277 i nuclei familiari che superano il tetto di reddito previsto per poter rimanere in una casa Ater. E che, quindi, avranno due anni di tempo per liberare l’alloggio. I criteri per entrare in graduatoria e ottenere una casa popolare, infatti, sono cambiati con la legge 39 del 2017, che ha dato una stretta ai parametri per evitare che negli alloggi ad affitto calmierato entrassero persone che non ne hanno diritto. Per esempio chi ha case di proprietà, anche in comuni diversi da quello di residenza o all’estero.

È cambiato anche il parametro che Ater utilizza per definire la condizione di una persona o di una famiglia: non più il reddito, ma l’Isee. Una rivoluzione, che ha comportato una serie di verifiche da parte degli uffici dell’Ater anche sulle persone che occupano gli alloggi.

Sono circa 1800 gli appartamenti di edilizia residenziale pubblica, distribuiti in tutta la provincia. 277 famiglie, però, ovvero il 15% circa di quelle che vivono in una casa Ater, non rispettano più i criteri per poterne usufruire. Avranno due anni di tempo per liberare gli alloggi, a meno che il loro Isee l’anno prossimo o in quello successivo non rientri nei parametri (potrebbe anche accadere, alcuni nuclei sono fuori di pochissimo).

Poche domande

Il bando per entrare nella graduatoria che consente di vedersi assegnata una casa popolare è stato aperto il 25 febbraio. Ci sono sessanta giorni di tempo per presentare la domanda agli uffici dell’Ater, che si trovano in via Castellani a Cavarzano. Fino ad occhi sono arrivate settanta domande.

«Poche, considerando che ogni anno assegniamo circa una novantina di alloggi, e che quest’anno visti i lavori che abbiamo in corso potranno essere un centinaio», afferma la presidente dell’azienda, Ilenia Rento. Che ricorda: «È possibile venire nei nostri uffici tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12. Tutti i moduli sono reperibili in sede, o si possono scaricare dal nostro sito internet». L’Isee viene trasmesso direttamente dai Caf all’Ater. Bisognerà però portare con sé una marca da bollo di 16 euro da mettere sulla domanda.

Le novità della legge

È possibile presentare domanda anche se nel comune in cui si risiede non ci sono alloggi Ater: con la nuova legge basta essere residenti in Veneto, da almeno cinque anni, e scegliere in quale lista essere inseriti (ovvero decidere in quale comune).

Comportano priorità nell’assegnazione degli alloggi la presenza in famiglia di anziani o disabili, avere una situazione economica ritenuta sfavorevole, l’essere genitori soli con figli a carico o avere condizioni abitative improprie, quali un alloggio antigenico, sovraffollato o con barriere architettoniche. La norma prevede anche che una quota degli alloggi disponibili sia riservata a particolari categorie, meritevoli di particolare tutela, come famiglie monoparentali, appartenenti alle forze dell’ordine, nuclei familiari di nuova formazione o giovani con meno di 35 anni d’età.

Nuovi alloggi

Entro la fine dell’anno Ater aumenterà la disponibilità di alloggi in provincia. Sono infatti in corso lavori a Belluno, Feltre e a Quantin. In via Dolabella, nel capoluogo, saranno realizzati quattro alloggi, a Feltre nove (i lavori finiranno entro l’inizio dell’estate, con molta probabilità) e a Quantin cinque. —



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