Referendum: a Belluno la mobilitazione si allarga
Degustazioni, video e manifesti di impatto per il quorum
Il volantino esposto sulle fontane del Feltrino
BELLUNO.
Una mano, tra le dita un euro da spendere per poter bere un bicchiere d'acqua. E' questo quello che accadrà votando "no" al referendum di domenica e lunedì per il gruppo feltrino del Comitato acqua bene comune "Uniti per i referendum", che ha ideato un modo singolare per spingere alle urne. Su moltissime fontane sono infatti comparsi dei cartelli con un duplice disegno: a sinistra quello che rappresenta la privatizzazione dell'acqua, sulla destra invece una gestione pubblica, grazie alla quale basta semplicemente ruotare il rubinetto per vedere sgorgare l'acqua e dissetarsi. Una rappresentazione simbolica ma d'impatto, che illustra come nel caso in cui vincesse il no (e restasse in vigore l'attuale legge) l'acqua non sarà più un diritto di tutti, ma un privilegio di chi la potrà pagare.
Il manifesto, che sta facendo rapidamente il giro della rete e si può scaricare anche dal sito del Comitato Pra Gras di Fonzaso (www.pragras.blogspot.com), è accompagnato dal messaggio "La democrazia non può dipendere dall'interesse di pochi, ma dipende dall'interessamento di tutti". Il gruppo feltrino invita tutti i cittadini a scaricarlo e ad affiggerlo sulle fontane «per il momento ancora pubbliche» per ricordare a tutti l'importanza di recarsi alle urne domenica e lunedì per fermare la privatizzazione dell'acqua e la minaccia del nucleare.
Una campagna "dal basso".
A 5 giorni dall'apertura dei seggi le iniziative di sensibilizzazione si stanno moltiplicando a macchia d'olio. Continuano i volantinaggi porta a porta, non si fermano i banchetti informativi, né le serate che uniscono un po' di spettacolo alla riflessione. Un impegno volto a rompere la cortina di silenzio e a dimostrare che «si può fare informazione, mobilitazione dal basso, impegnandosi in prima persona con iniziative concrete, dirette, alternative ai soliti canali istituzionali», spiegano dal Comitato Pra Gras di Fonzaso, un altro dei soggetti che lavora per la sensibilizzazione sul tema referendario.
Degustazione di acque locali.
Proprio il Il Comitato Pra Gras è il promotore dell'originale serata in programma giovedì al Casel San Filippo a Fonzaso. Alle 20.30 verrà proiettato il video "Acqua bene comune", a seguire ci saranno una serie di degustazioni di acque locali, attinte alle fontane direttamente dai partecipanti, che sono invitati a portarne una bottiglia. Infine verranno discussi i temi referendari e verrà distribuito del materiale informativo. La serata è a ingresso libero e il Comitato invita tutti a partecipare.
Acqua di tutti con Insieme si puo'.
Due sì per l'acqua pubblica, per dire sì alla vita e alla democrazia. Anche "Insieme si può", l'associazione che da anni combatte la battaglia per garantire l'accesso all'acqua potabile per tutti si schiera a favore dell'acqua pubblica e invita i cittadini a recarsi alle urne il 12 e 13 giugno, votando sì ai due quesiti che riguardano il bene più prezioso per l'uomo. «La Risoluzione Onu del 29 luglio 2010 ha dichiarato per la prima volta nella storia il diritto all'acqua un diritto umano universale e fondamentale che concerne la dignità della persona, essenziale al pieno godimento della vita e fondamentale per tutti gli altri diritti umani», dicono dall'associazione. «Un diritto imprescindibile per la vita umana». Tanti però sono i popoli per i quali l'acqua potabile non è accessibile: «In Karamoja, ma non solo, abbiamo costruito ormai decine di pozzi solari che possano soddisfare la sete, l'igiene, l'irrigazione per intere comunità fino ad allora costrette a calare i loro figli in buche profonde decine di metri per cercare una pozza di acqua putrida», continua Isp, che poi ricorda come «Le dighe e la creazione di bacini artificiali (opere faraoniche che devastano l'ambiente e l'eco sistema della zona) sono ormai uno dei principali investimenti delle multinazionali e degli stati del nord del Mondo nei paesi sottosviluppati: controllata l'acqua si controlla la popolazione. È uno dei ricatti più atroci della nostra epoca». Da qui la condanna del controllo privato dell'acqua pubblica, e l'appello a votare "sì" perchè l'acqua resti un bene comune, non diventi una merce come il petrolio e rimanga un diritto, non un privilegio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video