Referendum, al via il lavoro degli esperti

BELLUNO. Toccherà al presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, rompere il ghiaccio e partecipare all’audizione di lunedì a Venezia nelle commissioni competenti per il post referendum....
BELLUNO. Toccherà al presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, rompere il ghiaccio e partecipare all’audizione di lunedì a Venezia nelle commissioni competenti per il post referendum. «Sono stato chiamato per l’audizione in Prima commissione, dovrò supportare il decreto che il governatore Luca Zaia ha presentato a tutte le rappresentanze che saranno nella consulta per l’autonomia. Sarò il delegato dell’Unione delle Province venete», precisa Padrin, che ieri ha approfittato della discesa in laguna per consegnare a tutti i capigruppo del consiglio veneto, ai rappresentanti della conferenza regionale delle autonomie locali e al presidente regionale dell’Upi, il documento votato all’unanimità martedì nel corso dell’assemblea dei sindaci bellunesi. Il documento in cui si rivendicano le funzioni e anche le risorse per poter attuare queste attività.


«Abbiamo portato la situazione di Belluno e l’esito del nostro referendum all’attenzione di tutti i soggetti che abbiamo individuato nel documento. Da qui si partirà per far riaprire il tavolo veneto sulla legge 25 e sulla Delrio», precisa il presidente di palazzo Piloni, che martedì incontrerà per la prima volta il gruppo di esperti formato dall’avvocato Enrico Gaz, da Maurizio Busatta, Gian Candido De Martin, Diego Cason e Angelo Tanzarella.


«Il gruppo dovrà definire il perimetro entro cui possiamo muoverci per rivendicare la nostra autonomia», aggiunge Padrin. «A questi affiancheremo anche un gruppo di consulenti esterni, chiamati a definire il valore delle funzioni che noi vogliamo siano date alla Provincia. In poche parole, vogliamo che venga quantificato quanto valgono in termini economico-finanziario queste attività per essere pronti al tavolo della trattativa con la Regione e chiedere le risorse necessarie per gestirle».


«Mentre la Regione procede a grandi passi sulla strada della sua autonomia, anche noi iniziamo il percorso per avere non solo riconosciuta la nostra specificità anche a livello economico, ma anche per fare in modo che la Provincia torni a essere un ente di primo livello, cioè eletto direttamente dai cittadini», conclude il capo di palazzo Piloni.


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