Referendum: illegittimo il comunicato di Bim Gsp

Referendum, sono state violate le norme sulla par condicio e sulla privacy
La sede di Bim Gsp
La sede di Bim Gsp
BELLUNO. Violazione della legge sulla par condicio e violazione della norma sulla privacy. E' illegittimo il comunicato stampa di Bim Gsp che è intervenuto sui due quesiti referendari sull'acqua. Il comunicato è stato inviato ai media, ma anche ai clienti iscritti alla mailing list della società, ma è altrettanto grave la pubblicazione di quel comunicato stampa da parte di giornali e televisioni locali, che avrebbero dovuto cestinarlo. E' dunque obbligatoria una rettifica, anche da parte del Corriere delle Alpi che ha pubblicato il comunicato il 3 giugno, pena la censura dell'Unità par condicio dell'Agcom. Tutto parte dal testo inviato da Bim Gsp il 2 giugno e con il quale il presidente della società che gestisce il servizio idrico, Franco Roccon, invitava i cittadini, anche a nome dei colleghi sindaci, a rifiutare la scheda gialla e a votare sì su quella rossa. Lo stesso testo è stato pubblicato in bella evidenza anche sul sito internet di Bim Gsp e inoltrato come news a tutti i cittadini iscritti alla mailing list della società. E' proprio la segnalazione arrivata da un lettore, perplesso sulla condotta della società, ad aver indotto una verifica presso le due autorità competenti: l'ufficio elettorale della Prefettura, il Corecom regionale e l'Agcom nazionale, che comprende al suo interno l'Unità par condicio. Il parere, in tutti i casi, evidenzia la violazione delle norme da parte di Bim Gsp e da parte dei media che hanno diffuso il comunicato stampa sul referendum. A partire dalla data di convocazione dei comizi elettorali, infatti (cioè la campagna elettorale che inizia ufficialmente un mese prima delle votazioni), alle istituzioni è vietata qualsiasi comunicazione elettorale, se non quelle puramente di servizio. Bim Gsp, pur avendo la forma privatistica della Spa, viene considerata da Corecom e Agcom "in configurazione pubblica", perché ha un capitale sociale interamente pubblico e i soci sono 67 Comuni bellunesi. Lo stesso comunicato stampa cita il parere di "alcuni sindaci" e ricorda come Bim Gsp sia una società pubblica. Dunque Bim Gsp ha violato l'articolo 9 della legge n. 28 del 2000, ma anche le norme sulla privacy riportate in questi giorni anche dal sito Internet della Prefettura, dove si specifica che non si possono utilizzare mezzi come la mailing list per comunicazioni elettorali ai cittadini, a meno che non sia stato ottenuto un consenso diretto.

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