Referendum, intervengono i giuristi

La Provincia incarica dei professionisti per la stesura del quesito autonomista martedì in consiglio

BELLUNO. Saranno dei giuristi di “peso” a determinare il quesito del referendum consultivo per l’autonomia che la Provincia intende indire per ottobre.

Lo ha deciso ieri pomeriggio la maggioranza di Palazzo Piloni. Nelle prossime ore il testo del quesito sarà inviato «sia ad alcune figure di spicco bellunesi sia romane», dice la presidente Daniela Larese Filon. «Non siamo dei giuristi, per cui abbiamo deciso di interpellare chi lo è, così da definire un testo preciso per evitare problemi dopo», dice ancora Larese Filon, che assicura che questa consulenza non costerà nulla alle casse del palazzo. «Anche perché di soldi non ne abbiamo», puntualizza.

Il quesito referendario prevede che vengano prese in considerazione la legge 56, lo statuto veneto all’articolo 15 e la legge 25 per la specificità, tutte norme che parlano di autonomia. «Chiediamo sia a livello centrale che regionale che venga riconosciuta l’autonomia a questo territorio anche e soprattutto a livello economico. Autonomia economica di cui finora non abbiamo mai goduto. Solo così potremo rispondere alle esigenze dei nostri concittadini e della provincia», dichiara la presidente.

Il percorso quindi è tracciato e martedì in provincia si svolgerà il consiglio che sarà tenuto ad esprimersi su questo punto: per passare il testo della consultazione dovrà ricevere il voto positivo dei due terzi del consesso. E l’impresa sembra facile. «Su questo dobbiamo andare uniti, compatti tutti i sindaci del territorio».

Dopo aver intascato il voto unanime della maggioranza, si attende ora l’esito della votazione dei due rappresentanti di minoranza, Dal Farra e Minella che dalle prime dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi sembrano appoggiare l’operazione.

«Credo che una discussione in merito a questo tema sia doverosa e importante oltre che fondamentale», precisa anche la vice presidente provinciale, Serenella Bogana. «Molte sono le leggi e le normative che parlano di autonomia anche per la nostra provincia e quindi speriamo che aprendo questa discussione i bellunesi possano appoggiare l’iniziativa. Mi auguro che sia una condivisione corale, per questo sarà importante il parere di tutti i primi cittadini. Dobbiamo andare avanti a ranghi compatti», conclude la vice presidente con entusiasmo. (p.d.a.)

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