Referendum provinciale, martedì 12 l'atteso via libera

Esaminata la bozza di convenzione con la Regione, non ci sarebbero intoppi. Per la firma si attende la prossima settimana. Bogana: «Ormai è una formalità»
BELLUNO. Quasi fatta. Il referendum bellunese si può (quasi) fare nella stessa data in cui è convocato quello per l’autonomia del Veneto. Il 22 ottobre. L’ufficialità arriverà con la firma della convenzione fra Provincia e Regione, prevista per la prossima settimana.


Ieri mattina il segretario generale di Palazzo Piloni, Pietro Ossi, era a Venezia con un funzionario per discutere con la Regione la bozza di convenzione fra i due enti, dopo che mercoledì sera era arrivata alla presidente Bogana una nota da parte del ministero degli Interni che fugava ogni dubbio su chi dovesse decidere che la consultazione referendaria di Belluno può essere indetta il 22 ottobre e ospitata negli stessi seggi nei quali i bellunesi si esprimeranno per maggiori forme di autonomia del Veneto. È la Regione ad avere l’ultima parola. E quella ancora manca.


Ma si respira ottimismo ai piedi delle Dolomiti, perché pare non siano stati sollevati particolari problemi nell’incontro di ieri. Fino a quando la convenzione non sarà stata firmata non si può dare nulla per scontato, ma Serenella Bogana dà le cose per fatte: «Ringraziamo il Prefetto Francesco Esposito per i suoi consigli preziosi, l’intera struttura della Prefettura, i nostri uffici che hanno svolto un lavoro egregio e quelli regionali. Ringraziamo infine il ministero dell’Interno per la celerità con cui ha inviato la nota che fuga ogni dubbio e che ci permette di sottoscrivere la convenzione con la Regione», spiegava ieri mattina. Nel frattempo il segretario Ossi era a colloquio con Maurizio Gasparin, il dirigente incaricato di seguire l’iter del referendum regionale.


Il documento è stato analizzato, per la firma bisognerà attendere martedì prossimo, perché serve una delibera di giunta. «L’intesa sarà vagliata politicamente, è un passaggio obbligato. Tiriamo un sospiro di sollievo», ha aggiunto la Bogana. «Ora lavoriamo con tutt’altro spirito. Ci sono ancora molte cose da fare, penso sia opportuno anche creare un comitato istituzionale per la promozione del referendum e del materiale pubblicitario per diffondere il messaggio. Questa è la vittoria di tutto il territorio bellunese, che adesso dovrà esprimersi al 100% per validare con il voto quello in cui abbiamo creduto fin dall’inizio». La presidente della Provincia invita i bellunesi a recarsi in massa alle urne e ad apporre due “sì” sulle schede che verranno loro consegnate.


I Comuni, intanto, stanno spedendo le cartoline agli iscritti all’Aire (anagrafe dei residenti all’estero) e ieri sono stati convocati i comizi elettorali. Procedure avviate senza che ci sia, formalmente, l’ok a celebrare il referendum bellunese nella stessa giornata di quello per l’autonomia del Veneto. Perché il nodo riguarda “l’ospitalità”: la Provincia potrebbe indire un referendum per conto proprio, ma in altra data rispetto a quello regionale e pagando tutte le spese. È stata chiesta ospitalità alla Regione proprio per ridurre al minimo il peso economico della consultazione (a bilancio sono stati stanziati 300 mila euro). Ma per sapere se il 22 ottobre i bellunesi avranno fra le mani una o due schede, bisogna attendere martedì.




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