Referendum, sindaci divisi sulle conseguenze del voto
BELLUNO. L’esito del voto referendario è stato abbastanza omogeneo in tutta la provincia, compreso nei due comuni più grandi, Belluno e Feltre. Entrambi andranno al rinnovo amministrativo la prossima primavera ed entrambi sono guidati da sindaci di centro sinistra, ma a Belluno il sindaco Jacopo Massaro ha votato Sì, mentre a Feltre Paolo Perenzin si è schierato apertamente e fin dall’inizio per il No. Il Partito democratico ha rinnovato l’appoggio a Perenzin, mentre Massaro rimane sulla graticola osteggiato dai vertici cittadini del partito.
«L’esito era abbastanza scontato», osserva Massaro, «per un concorso di colpe. Da un lato Renzi che ha personalizzato il voto e dall’altro tutti i suoi oppositori che si sono uniti per mandarlo a casa». Per Massaro la campagna referendaria è stata: «Una delle più brutte pagine della storia repubblicana. Si è lavorato come tifosi di calcio anziché da cittadini che meditano sul loro futuro». E le conseguenze non mancheranno: «Quella più grave è che l’Italia cambia di nuovo governo. Io credo che la mancanza di stabilità sia uno dei limiti che non consentono al nostro Paese di evolversi».
La preoccupazione, dopo le dimissioni del governo Renzi, è che: «Sono a rischio provvedimenti importanti per gli enti locali e quindi per i cittadini. Penso al decreto sicurezza, al bando periferie, al superamento del patto di stabilità o allo sblocco del turnover. Spero che tutto ciò venga ripreso dal prossimo governo, ma ne non sono sicuro. Gli ultimi governi tecnici, Monti e Letta, hanno avuto un rapporto difficile e poco produttivo con gli enti locali e chi ne fa le spese sono i cittadini. Comunque la si pensi, il governo Renzi ha dialogato moltissimo, con oggettivi e grossi passi avanti». Secondo Massaro, Renzi è stato vittima di una «rivincita, credo che la maggioranza delle persone non conosca la riforma e ha votato contro di lui, ma al tempo stesso il suo consenso personale resta fortissimo. Renzi ha commesso lo stesso errore di Cameron con la Brexit, convinto di raggiungere un disegno personale ha ottenuto un effetto boomerang per il Paese. Contestualmente, però, chi ha contestato Cameron non è riuscito a vedere al un palmo dal proprio naso».
Quasi totalmente opposta la visione di Perenzin: «La riforma, specie nel combinato disposto con la legge elettorale sarebbe stata estremamente dannosa. Quindi è stato meglio evitare il cambiamento». Il sindaco di Feltre è soddisfatto soprattutto perché: «Sono impressionato dall’affluenza al voto e in qualche modo bisogna ripartire da questo. Ora stiamo a vedere cosa succedere, ma è opportuno capitalizzare il voto e ricostruire il centro sinistra». Perenzin non teme che tra le conseguenze del referendum ci sia la sconfitta del centro sinistra, nè un’instabilità del Paese: «In Parlamento c’è una maggioranza».
Nessuna preoccupazione anche per i possibili riflessi sugli enti locali: «In Italia di governi ne abbiamo cambiati tanti. Solo dal 2011 ne abbiamo avuti tre. Questo sarà il quarto, ma non cambierà nulla perché noi, come enti locali, continueremo a lavorare secondo la nostra scaletta. Il comune di Feltre ha già impostato il bilancio che approveremo a gennaio. Non è necessario aspettare i tempi della legge di stabilità».
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