Regione, solo due consiglieri al Bellunese
BELLUNO. Con la nuova legge elettorale i consiglieri che rappresenteranno la provincia di Belluno a Venezia saranno soltanto due e i due posti andranno ai candidati delle liste che a livello regionale prenderanno il maggior numero di voti.
A spiegare la situazione è il vice presidente del consiglio veneto, il leghista Matteo Toscani che annuncia di non avere «quasi sicuramente» intenzione di ricandidarsi nella prossima legislatura. «Fino ad ora i consiglieri regionali sono 60 e praticamente al Bellunese sono quasi sempre andati tre posti, ma in ottemperanza alla legge di riforma elettorale dell’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, alle elezioni che si terranno il prossimo anno i consiglieri saranno 50 e quindi è facile pensare che i nostri rappresentanti scenderanno a due, anche perché si considera un consigliere ogni 100 mila abitanti», spiega Toscani che precisa come anche la logica del listino legato al candidato presidente veneto non sarà più valida.
E poi aggiunge: «Il meccanismo di assegnazione dei posti sarà considerato su base regionale, non più provinciale».
L’esponente del Carroccio passa quindi a fare un esempio. «Consideriamo ad esempio il Bard e supponiamo che si presenti da solo con una sua lista: può anche raccogliere l’80% dei voti nel Bellunese, ma se nelle altre province non otterrà molti voti non riuscirà ad eleggere nessuno dei propri candidati a Venezia, mentre ad oggi, col sistema attuale, avrebbe avuto almeno un consigliere».
Tirato in causa, l’esponente del Bard, Moreno Broccon si dice preoccupato della situazione e anticipa: «Stiamo pensando se valga la pena di partecipare alle regionali da soli o se non sia meglio appoggiare il candidato presidente che incarnerà più di altri le spinte autonomistiche. La nostra sfida sarà lavorare su questo territorio, visto che l’articolo 15 dello statuto ci conferisce una certa autonomia».
Matteo Toscani si dice preoccupato per questo sistema e aggiunge: «Non possiamo più permetterci di non avere alcun bellunese in giunta. Questa volta abbiamo fatto tanta fatica per riuscire a strappare qualcosa in Regione».
Sul nuovo sistema elettorale nutre qualche perplessità anche il consigliere democratico Sergio Reolon. «Sarebbe meglio avere tre consiglieri, anche se dipende dalla qualità delle persone più che dalla loro quantità. Io avevo provato a cambiare il meccanismo di distribuzione territoriale, proponendo di tenere fissi due consiglieri per ogni provincia a cui sarebbero stati aggiunti altri sulla base degli abitanti, ma non è passata. In questo modo avremmo avuto dai tre ai quattro rappresentanti a Venezia».
Per Reolon, quindi, se alle elezioni regionali dovesse vincere il centrodestra «non ci sarà un assessore bellunese, se invece, vincerà il centrosinistra lo avremo», precisa il consigliere. (p.d.a.)
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