Registra e riprende i maltrattamenti: condannato il marito

Audio e video dei maltrattamenti. Il marito di una maestra di ballo sudamericana non aveva scampo ed è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione, più un risarcimento danni di 20 mila euro. Il pubblico ministero Rossi era salita a due anni e otto mesi e non è che ci fossero molti spazi per l’avvocato difensore Enrico Rech, dopo che il collega di parte civile Giorgio Gasperin aveva formulato la richiesta economica. Le parole si sentono e si vedono, perché l’uomo si comportava così un po’ con tutti, mentre le violenze non ci sono state.
Attesa per le motivazioni del giudice Coniglio, sulla base delle quali la difesa studierà l’eventuale appello. Nel frattempo, i due non si sono più visti e l’uomo sta pagando quello che è stato stabilito dal tribunale. Lavorava all’estero ed è proprio durante un viaggio che aveva conosciuto la futura moglie, decidendo di portarla in Italia, in un paese della Sinistra Piave. Passava lunghi periodi dall’altra parte del mondo e, quando tornava a casa, nascevano dei problemi.
Violenze di carattere psicologico, tanto per cominciare: minacce che le avrebbe spaccato le gambe, che l’avrebbe ammazzata o presa a sberle fino a staccarle la testa. Poi le imposizioni, a cominciare dall’orario di rientro, che davano luogo a suppliche per poter rientrare, di fronte alla porta chiusa a chiave, in caso di ritardo per le lezioni di ballo che la donna teneva.
Sempre secondo l’accusa, c’erano anche degli insulti, da quelli a sfondo sessuale a improperi tipo “schifosa” o “parassita”. Ci sarebbero state anche scenate di gelosia, di fronte al fatto che lui l’accusava di intrattenere dei rapporti extraconiugali, ma intanto frequentava altre donne. Non le permetteva di fare la doccia più di due volte alla settimana, salvo dirle che puzzava oppure che i suoi vestiti puzzavano.
L’episodio di violenza fisica contestato risale a quando l’avrebbe strattonata per un braccio, facendola sbattere contro il muro e provocandole dei lividi. Non risulta che la donna abbia dovuto ricorrere alle cure del Pronto soccorso di Feltre e almeno questa accusa è caduta. Sul resto, c’erano audio e video. —
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