Regole, aria nuova con Demenego
Cortina: inizia all'insegna della trasparenza il mandato del nuovo presidente
Gianfrancesco Demenego “Caisar” e (a destra) Alberto Dimai “Lustro”
CORTINA.
Inizia all'insegna della trasparenza il mandato da presidente delle Regole di Gianfrancesco Demenego "Caisar". Ieri sera la nuova giunta regoliera ha tenuto una conferenza stampa, si è presentata, ha risposto a domande, evento di cui non c'è memoria in seno alle Regole.
«Delle Regole», ha detto il neo presidente, «si deve parlare. E' importante far conoscere alla gente le iniziative».
Ad affiancare Demenego c'è Alberto Dimai "Lustro", vice presidente. In giunta ci sono i deputati Luigi Apollonio, Steven Lacedelli, Claudio Pompanin e i marighe Sergio Alverà e Angelo Lacedelli. I tre sindaci, ossia i revisori dei conti, sono Claudio Menardi, Maurizio Dadiè, Renzo Colli. Stefano Lorenzi è confermato segretario. Ogni membro di giunta avrà un settore, un compito preciso, un progetto da seguire. Cinzia Ghedina, l'ex presidente, resta in deputazione, sebbene si vociferi di sue dimissioni. Ma Demenego e Lorenzi hanno dichiarato «che non ci sono dimissioni sul tavolo». Anzi, Demenego ha ringraziato la Ghedina per il lavoro svolto e ha detto che si augura che resti.
«La mia candidatura si è basata», ha spiegato Demenego, «sul rispetto per il laudo regoliero; intendo poi conservare l'autonomia dell'ente e trovare nuovi finanziamenti il più possibile fissi, continuativi. Il mio operato sarà basato sul dialogo e la collaborazione che mi hanno portato fino a qui, e mi impegno a continuare a conservare il territorio mantenendolo costante perché è la vita del paese, la forza che ci fa andare avanti».
Adesso Demenego e i suoi verificheranno lo stato dei vari progetti e poi si partirà con eventuali progetti nuovi. Vista l'uscita della Ghedina, nemmeno nominata vice presidente o membro di giunta, una domanda ieri è nata spontanea a Demenego. Ha l'appoggio della deputazione che l'ha eletta, ma l'assemblea regoliera voleva la Ghedina. Crede che questo possa creare qualche malumore?
«No», ha risposto, «lo prevede lo Statuto che il presidente venga eletto dalla deputazione. Poi il discorso sarebbe lungo e complicato. Quello che ha determinato il cambiamento è stata la volontà di sviluppare una maggiore collaborazione col paese e rendere il lavoro delle Regole chiaro a tutti i cittadini. La trasparenza deve essere al primo posto. Spero che questo cambio», ha concluso, «porti a più sinergia con le forze culturali e produttive del paese».
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