Regole: Cortina dice no alle donne, a Costalta vince il sì

CORTINA. Le donne ampezzane ancora escluse dalle Regole d'Ampezzo. È ancora un no da parte dei regolieri di Cortina al riconoscimento del titolo di consorte con pieni diritti alle donne e ai giovani. Lo storico passo viene invece fatto dai "colleghi" di Costalta.
Cortina. Il Laudo rimane tale e quale a quello di mille anni fa anche oggi, dopo che la proposta di modifica è stata ieri bocciata dall'Assemblea della Comunanza delle Regole d'Ampezzo. In sala sedevano 360 Regolieri, 183 Fioi de Sotefamea (figli di regolieri che possono partecipare alle assemblee della comunanza con diritto di voto, a partire dai 25 anni, ma non possono ricoprire carica elettive all'interno delle Regole di appartenenza), e 153 deleghe, per un totale di 696 presenze, che confermavano il numero legale.
Al primo punto, quello più importante, che avrebbe esteso i diritti di regoliere a pieno titolo a tutti i discendenti delle famiglie originarie, maschi e femmine, purché portino il solo cognome e soprannome originario, hanno votato in 650. Servivano i due terzi delle schede consegnate, cioè 434 voti a favore, ma questi sono stati 416, mentre 211 i contrari, 16 le schede bianche e 7 le nulle. Per 18 voti, quindi, il punto non è passato.
Si continua come prima: solo il capo famiglia maschio può essere regoliere a pieno titolo, e finché questo è in vita, il figlio potrebbe arrivare a fare il Marigo - cioè l'amministratore della Regola cui appartiene - solo al decesso del padre, dopo aver già superati i 50 anni, o anche più. Le figlie femmine, a meno che non abbiano fratelli maschi, continueranno ad essere escluse da qualsiasi attività regoliera. E così il tentativo di modificare il Laudo in questo senso è fallito per la terza volta.
Costalta. «Direi che per noi si tratta di una giornata storica, epocale». Non nasconde la sua soddisfazione Silvano Eicher Clere, presidente della Regola di Costalta, pochi minuti dopo l'esito dell'assemblea straordinaria. Cade, insomma, una discriminazione storica perché da oggi anche le donne potranno far parte della Regola, con una decisione che fa prevedere un effetto domino su molte altre Regole del Comelico. «Per approvare il nuovo statuto ci servivano 99 voti favorevoli su 199 aventi diritto», spiega Eicher Clere «ne abbiamo avuti ben 116, su 127 votanti effettivi. In pratica un plebiscito. Ho visto venire al seggio paesani che in 25 anni di mia presenza in Regola non avevo mai visto partecipare alle assemblee. Vuol dire che la decisione era molto sentita e che abbiamo saputo presentarla con chiarezza e convinzione».
L'approvazione del nuovo statuto, che va a sostituire quello in vigore dal 1976, decreta anche la netta vittoria dell'amministrazione in carica e dello stesso Silvano Eicher Clere, che resterà presidente fino alla scadenza naturale del mandato, nel gennaio del 2019. Per quanto concerne invece l'effettivo ingresso delle donne nella Regola di Costalta, il tutto viene rimandato in pratica al prossimo anno, in quanto l'articolo 39, che riguarda le norme transitorie, prevede che entro trenta giorni dall'approvazione del nuovo statuto vi debbano essere le manifestazioni di interesse da parte di donne e di diciottenni (fino ad oggi si diventava regolieri automaticamente a 25 anni, se uomini) a far parte della Regola (che poi dovranno essere presentate entro il 10 dicembre di ogni anno); e che la Commissione amministrativa abbia trenta giorni a disposizione per esaminare le richieste e per approvarle, con le conseguenti variazioni dell'anagrafe della Regola. D'altra parte, lo stesso statuto prevede che l'assemblea ordinaria debba svolgersi ogni anno da gennaio ad aprile e quindi per la prossima assemblea (che si terrà entro questo mese e che vedrà all'ordine del giorno l'approvazione del bilancio) non ci sono i termini tecnici per la partecipazione delle donne già in questa occasione. Qualche mese di attesa, dunque, ma la decisione è presa e non si torna più indietro.
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