Religioni e pregiudizi gli studenti in massa da Kamel Layachi
LIMANA. Agordo resta una brutta parentesi.
L'incontro tenuto agli studenti delle scuole medie di Limana e Trichiana, da parte dell'imam Kamel Layachi, si è svolto senza alcun problema.
Anzi, l'adesione pressoché totale di famiglie e il concreto interesse mostrato dagli alunni ha fatto emergere che la voglia di conoscere e di dialogare con le altre culture c'è.
Un peccato non essere riusciti a portare quest'occasione di riflessione anche nell'Agordino, ma magari se ne riparlerà più avanti (l’imam è stato invitato ad aprile anche da monsignor Lise a tenere un incontro).
D'altronde lo stesso Layachi ha un'opinione ben precisa del Bellunese. «Questa terra è percepita da tanti immigrati come un luogo di civiltà e di rispetto. Quello che è successo ad Agordo, frutto anche di una certa strumentalizzazione politica e mediatica, è stato un semplice episodio. Anche lì comunque mi ha confortato la tantissima solidarietà arrivata non solo alla mia persona, ma anche al personale della scuola e agli studenti che hanno perso questa opportunità di confronto».
Una giornata a Limana e una a Trichiana per il responsabile del Dipartimento di formazione e dialogo Interreligioso del Consiglio delle relazioni islamiche italiane, nelle quali gli argomenti trattati sono stati gli stessi che vengono portati in molte scuole.
«Si è parlato del tema del pregiudizio, della paura, del dialogo con le altre culture che sono aspetti sempre da richiamare in una società via via sempre più ricca di pluralità. Non solo, molti ragazzi hanno voluto chiedere del significato della parola islam, si è approfondito il discorso legato alla violenza e alla figura della donna. Ai ragazzi ho cercato di sottolineare come, quando si inizia un dialogo, è importante partire da una propria identità per poter essere realmente autentici e avere valori da trasmettere all'altro».
Molto partecipi gli studenti. «Ho trovato un'attenzione e un interesse importanti. Io non vado per fare catechismo, ci mancherebbe. Il taglio che cerco di dare ai miei incontri è sociologico. Spiego come sia importante il parlare della vita tra le varie religioni, partendo da radici solide. La propria identità deve essere un ponte e non un muro. In tutto questo va considerata l'immigrazione che ci offre delle possibilità concrete di conoscenza, anche se in Veneto questo fenomeno va avanti ormai da una trentina d'anni».
Oltre alla soddisfazione per la riuscita dell'incontro da parte di Mario Baldasso, dirigente dell'Istituto comprensivo, anche l'assessore all'istruzione di Limana Edi Fontana ha sottolineato come non ci siano stati i problemi riscontrati in occasione dell'incontro ad Agordo dell'imam. «La risposta delle famiglie coinvolte sappiamo essere stata positiva, anche perché la scuola aveva lasciato la piena libertà di decidere o meno la partecipazione del figlio. Tutto si è svolto nella massima tranquillità».
Gianluca Da Poian
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