Renzi alla coop sociale Società Nuova di Belluno: «Siete un’eccellenza»

Il segretario ha visitato Società Nuova, realtà che si occupa di disabilità. «Il terzo settore per me è il primo: qui ci giochiamo la dignità del Paese»

BELLUNO. Il Veneto ha delle grandi industrie, ma quello che lo rende una comunità sono i valori che sa mettere in campo quando protagoniste diventano le persone. Li ha riconosciuti, e senza girarci tanto attorno, il segretario nazionale del Partito democratico Matteo Renzi, giunto ieri sera a Belluno nell’ambito del viaggio “Destinazione Italia”, che lo sta portando in tutte le province d’Italia. «Un viaggio che mi serve per tornare fra la gente e capire come investire nel futuro», ha detto Renzi parlando davanti alla platea che lo ha aspettato nella sede della cooperativa sociale Società Nuova, in via Lungardo.

Il segretario dem è arrivato alle 21, con un’ora di ritardo rispetto a quanto era previsto, per colpa di un ritardo del treno (elettrificato) che lo ha portato da Udine a Conegliano. Prima di arrivare a Belluno ha fatto una visita alla comunità alloggio Villa Anna, a Limana. Giunto in via Lungardo lo hanno accolto i vertici del Pd locale, esponenti del Pd veneto, Alessandra Moretti, direttivo, operatori e qualche ragazzo di Società Nuova e alcuni amministratori (soprattutto sindaci). Nel parcheggio Max Vidori e un altro esponente di Indipendenza veneta esponevano cartelli “Renzi-Delrio Dolomiti killers”. Una protesta contenuta, la loro, in ogni caso, e tenuta a debita distanza dalle forze dell’ordine. Notevole, lo spiegamento di forze, con polizia, carabinieri e Digos di Belluno e un discreto numero di guardie del corpo dello staff renziano.

Renzi a Belluno, visita alla coop Società Nuova


Stretta qualche mano e fatto una carezza a un paio di bambini, Renzi ha fatto visita alla cooperativa. Non prima, però, di aver scambiato quattro chiacchiere con il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro. «Come li avete impegnati i soldi per la rigenerazione urbana?», ha chiesto Renzi. «In molti bei progetti, in tutta la città», ha spiegato Massaro, che ha sollecitato il segretario ad impegnarsi affinché ai Comuni vengano allentati i vincoli del saldo di esercizio (il nuovo Patto di stabilità). Renzi ha aggiunto che è necessario aumentare le risorse per i progetti di rigenerazione urbana.

Renzi ha quindi visitato la sede di Società Nuova, svicolando con il consueto savoir faire le domande dei giornalisti su Sappada. E sì che ad accompagnare Renzi c’erano da un lato il deputato Roger De Menech, che sta combattendo per mantenere Sappada all’interno dei confini bellunesi; dall’altro Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, che invece è per il “trasloco” del Comune in terra friulana. Ma di Sappada non si parla.

Ieri tutta l’attenzione era puntata sul terzo settore, un’eccellenza del Veneto e del Bellunese. Lo è Società Nuova, che nel centro di via Lungardo ospita giornalmente decine di ragazzi con varie forme di disabilità. Li impegna in varie attività, insegna loro forme di autonomia, crea le condizioni per favorirne un inserimento lavorativo. Presidente e direttore hanno spiegato l’attività della cooperativa e le sue prospettive future, stimolando la politica a migliorare i servizi dedicati al mondo della disabilità. «Sono grato alla vostra realtà», ha detto Renzi. «Questa terra è all’avanguardia per quanto riguarda il sociale e il sociosanitario, e la vostra cooperativa ci insegna che c’è bisogno di investire più risorse nel terzo settore. Che, poi, secondo me è il primo, perché la qualità della vita è l’elemento costitutivo di un popolo. In Italia non vogliamo accontentarci di essere dei numeri. Viviamo nell’epoca dei robot, delle intelligenze artificiali, ma quello che ci distingue sono i valori, l’umanità».

«È vero, molte leggi che avevamo fatto non sono state attuate», ha aggiunto. «Bisogna impegnarsi di più. Come politica dobbiamo smettere di considerare il terzo settore un settore di serie B, perché è qui che ci giochiamo la dignità di una comunità». Terminato il suo intervento Renzi è stato travolto dal pubblico: una foto, un autografo, un selfie, anche con i bambini.

Prima di lasciare Belluno, direzione Treviso, per proseguire il suo viaggio in Veneto, Renzi ha scambiato due parole con il presidente della Provincia Roberto Padrin. Di referendum non aveva voluto parlare prima («A me parlate di referendum?», ha scherzato di fronte alla platea), ma Padrin gli ha ricordato che il Bellunese ha votato per ottenere maggiori competenze, finanziamenti, e maggiori forme di autonomia. «Mi ha detto di andare a trovarlo», ha spiegato Padrin alla fine. «Nel percorso verso l’autonomia per noi è fondamentale il rapporto con lo Stato, e Renzi ha dato la sua disponibilità ad un incontro».

Poche parole, giusto il tempo di un abbraccio fra i due. Il tempo non perdona. Alle 22 Renzi ha ripreso l’auto, direzione Treviso. «A proposito: questa è l’ultima volta che vengo a Belluno in macchina», ha detto andandosene. «Abbiamo messo i soldi per l’elettrificazione della ferrovia, mi auguro che entro la prossima volta che verrò i lavori siano terminati».

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