Reolon: «La delibera era di buon senso»

BELLUNO. «Quella delibera l’ho fatta io e sono orgoglioso di averla preparata, perché ha consentito alla Provincia di risparmiare soldi e alle guardie provinciali di svolgere al meglio le proprie...

BELLUNO. «Quella delibera l’ho fatta io e sono orgoglioso di averla preparata, perché ha consentito alla Provincia di risparmiare soldi e alle guardie provinciali di svolgere al meglio le proprie funzioni». L’assessore che scrisse la delibera con il regolamento della polizia provinciale, quello che autorizza le guardie a utilizzare l’auto di servizio anche per andare a casa, è Sergio Reolon. All’epoca aveva la delega a caccia, pesca e acque. Reolon interviene a seguito dell’indagine aperta dalla Procura della Repubblica sugli agenti della polizia provinciale, accusati di peculato. Avrebbero usato l’auto (questa è l’accusa) per attività diverse da quelle previste dal loro lavoro.

«La presidente della Provincia Daniela Larese Filon e l’assessore Svaluto Ferro hanno illustrato bene le finalità che aveva quella delibera, e trovo assurdo che dopo ventitré anni vengano inquisite delle guardie perché hanno applicato una delibera del consiglio provinciale», spiega Reolon. «Certo, se qualche guardia ha approfittato della situazione, e ha fatto cose non corrette, si tratta di un’altra questione, ma nulla c’entra con l’attuazione della delibera che consentiva alle guardie di essere operative nel momenti in cui c’era bisogno di loro, senza spreco di denaro e tempo».

Il procuratore Pavone intende interessare anche la Corte dei Conti in merito al famoso regolamento, ma, chiude Reolon: «Quella delibera venne approvata dal consiglio provinciale. Con il beneficio del dubbio che deriva dal fatto che sono passati ventitré anni, con un solo consigliere contrario e due astenuti. Anche la stragrande maggioranza dell’opposizione la approvò. Senza contare che allora esisteva ancora il comitato di controllo, che controllava appunto tutti gli atti amministrativi: se ci fosse stato qualche problema, avrebbe bloccato la delibera. Rimango esterrefatto di fronte a questa indagine ed esprimo piena solidarietà a tutti i componenti il corpo di polizia provinciale, con i quali ho lavorato per vent’anni in maniera meravigliosa». (a.f.)

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