Reolon: «Si scelga la priorità sennò si resta a mani vuote»
BELLUNO. «Mi sembrava di aver capito che per la Provincia la priorità di intervento sulla mobilità fosse rivolta alla Statale 51, anche in vista dei mondiali di sci a Cortina. Ma leggo sulla stampa che ora è il tunnel di Cadola. Siamo ancora alla vecchia logica bellunese: ognuno si muove per conto proprio così non si porta a casa nulla. La realizzazione del Col Cavalier non ha insegnato nulla a questi amministratori».
È polemico il commento di Sergio Reolon sia dal vivo che su Facebook (social su cui ha scatenato diverse reazioni) sulle dichiarazioni dei sindaci di Ponte nelle Alpi, Belluno e Sedico sulla necessità prioritaria del traforo Cadola-Mas per la viabilità provinciale. «Io non contesto l’opera in sé, che è utile sicuramente, ma non capisco come un giorno il vice presidente di palazzo Piloni, Padrin affermi sulla stampa che le priorità sono concentrate sulla variante di Longarone e sulla sistemazione della Ss 51, anche in vista dei campionati mondiali di sci, e poi dopo tre giorni escano altri amministratori dicendo che è un altro l’intervento principale. Purtroppo, sono consapevole che le scelte si pagano, soprattutto quando si punta a dare delle priorità sugli interventi, ma poi a lungo andare portano i loro frutti. Anche per il traforo del Col Cavalier, all’epoca, avevo avuto una rottura politica con il comune di Ponte nelle Alpi, ma credo sia fondamentale che si decida cosa si vuole effettivamente fare in questo territorio». «Anche perché», prosegue Reolon, «i soldi non ci sono per tutte le opere che ogni singolo territorio vorrebbe realizzare. E soprattutto», indica l’ex consigliere regionale del Pd, «una volta individuata la priorità, bisogna fare fronte comune, tutti insieme, per sostenere questa scelta in ogni sede, sia regionale che statale. Solo così si ottengono dei risultati, come è accaduto per il Col Cavalier».
Reolon sottolinea come «la politica del chiedere tutto alla fine non porta a niente. Ricordiamoci, infine», conclude l’ex consigliere, «che dal 1990 al 2004 non abbiamo portato a casa nulla dal punto di vista della viabilità. Se vogliamo che la priorità per il territorio sia la strada Cadola-Mas, va bene, ma una volta deciso portiamola avanti a spada tratta, fino in fondo. Anche perché i soldi sono pochi e per opere di un certo peso finanziario arrivano una volta ogni 10 anni».
Su questa linea interviene anche Quinto Piol che ribadisce la necessità di tornare ad una Provincia di primo livello, cioè eletta direttamente dai cittadini. «La Provincia dei sindaci non può funzionare, soprattutto in una realtà speciale come quella di Belluno. Una sorta di consorzio di sindaci, quale è ora, fa sì che ogni amministratore si concentri sul proprio comune. Peccato che il sindaco Delrio non lo abbia mai capito».
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