Reparti soppressi, verso l’ospedale unico

Riorganizzazione degli ospedali della Usl 1, Faronato tranquillizza: «Per i pazienti non cambierà nulla»

BELLUNO. Soppresse dal primo luglio scorso le unità operative complesse di chirurgia dell’ospedale di Agordo, di ostetricia e ginecologia, di cardiologia, di laboratorio analisi e di radiologia di Pieve di Cadore e di dermatologia di Belluno.

Decisione che rientra nel piano di riorganizzazione del sistema sanitario dell’Usl 1 e contenuto nell’Atto aziendale che è stato approvato qualche mese fa dalla Regione Veneto. Tutte queste unità complesse diventeranno unità semplici, che faranno capo alle unità complesse di Belluno. Quindi, l’unità di chirurgia agordina sarà afferente all’unità complessa di Belluno, così pure quella di cardiologia del laboratorio analisi e di radiologia, mentre le unità di dermatologia di Belluno e l’ostetricia e ginecologia di Pieve saranno trasformate in unità semplice a valenza dipartimentale e faranno capo l’una al dipartimento materno-infantile e l’altra a quello della medicina specialistica. Per quanto riguarda poi la chirurgia cadorina, il dottor Eliseo Burigo ha il contratto in scadenza con l’ospedale il 30 settembre, poi passerà in capo all’ospedale di Pieve di Cadore, che è un’unità operativa complessa. Per quanto riguarda, infine, il laboratorio analisi di Pieve, la dottoressa Tiziana Roncada, che già regge quella di Belluno e di Pieve pro tempore, dirigerà in modo fisso il laboratorio dal primo luglio al 31 marzo 2018.

«Per i pazienti la nuova organizzazione non cambierà nulla dal punto di vista pratico», sottolinea il direttore generale dell’Usl 1, Pietro Paolo Faronato, «cambierà qualcosa solo per chi ci lavora, che avrà chiaro chi organizza le ferie, chi fa i turni e soprattutto chi risponde in caso di lamentele e problemi».

Questa organizzazione rientra nel progetto «di creazione di un ospedale unico. È come se avessimo un ospedale distribuito su vari padiglioni: mentre per gli altri ospedali i padiglioni sono attaccati al corpo centrale del nosocomio, per la nostra Usl questi sono dislocati sul territorio», spiega ancora Faronato. «Continuerò a battermi affinché ci sia uno scambio di professionalità per riuscire a realizzare una equipe medica per ogni reparto, che abbia casistica, formazione e sia pronto ad affrontare i casi anche più difficili senza particolari problemi».

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