Residenza teatrale, ancora nulla di fatto
BELLUNO. «La nostra priorità non è tanto fare in fretta, quanto fare le cose bene».
Così l'assessore comunale alla cultura Claudia Alpago Novello interviene sulla questione del teatro comunale e dell’avviso per la manifestazione di interesse che dovrebbe dare un nuovo assetto organizzativo e gestionale alla struttura, prim passo per costituire la residenza teatrale.
Il testo dell'avviso era stato presentato e votato nella commissione comunale competente ancora agli inizi di luglio, e pareva che la sua pubblicazione dovesse essere imminente, facendo così presumere che per gli inizi di agosto si potesse già iniziare a ragionare con i nuovi “residenti teatrali”. Invece a metà agosto di quel documento non c'è ancora traccia.
La preoccupazione è che si arrivi a settembre, mese in cui ripartiranno le attività culturali, senza che ci sia qualcuno che gestisce il Comunale.
Ma l'assessore tranquillizza. «Sono in corso le ultime verifiche visto che la questione è comunque delicata, perché tanti esempi di convenzione per la residenza teatrale non ce ne sono e una legislazione regionale in materia non esiste. Anzi Venezia ne sta predisponendo una in questi mesi. Ma noi vorremmo pubblicare prima di allora l'avviso, e se mai dopo modificare la convenzione che andremo a sottoscrivere con chi si prenderà questo incarico in base alle indicazioni che verranno dal Veneto».
L'avviso rimarrà esposto pubblicamente per una decina di giorni e poi si andrà alla stipula della convenzione.
«Se il teatro servirà prima che si giunga alla residenza, si sopperirà in qualche modo, qualcuno lo aprirà», rassicura Alpago Novello. «Dobbiamo partire con i requisiti giusti, nonostante i tempi siano stretti noi preferiamo verificare bene tutti i tasselli che ancora mancano e partire coi piedi giusti. Ma dobbiamo trovare una formula adeguata».
La svolta per il teatro quindi sembra tardare come ancora non è chiaro quali saranno le risorse a disposizione per far funzionare la residenza teatrale.
«Ad oggi possiamo contare sul contributo della Regione Veneto per il 2013, e sulle risorse che il Comune continuerà a stanziare. Per il resto dovremo reperire altri fondi in via estemporanea, per favorire l'avvio di questo progetto. Confidiamo però che l'afflusso di gente a teatro sosterrà sia la stagione culturale che la residenza», conclude l'assessore comunale.
Una teoria che poteva essere valida e sicura fino a qualche anno fa, ma che oggi con la crisi diventa non così sicura e certa. (p.d.a.)
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