Residenza teatrale, confermati i tre soggetti
Il comitato di gestione della Fondazione Teatri ha deciso di mantenere invariato l’assetto, rinviando al 2018 l’integrazione dei prodotti artistici
BELLUNO. Confermata per la stagione teatrale 2017-2018 la residenza teatrale con Tib Teatro, Slow Machine e Circolo di cultura e stampa, anche se il prossimo anno “l’impianto” potrebbe subire dei cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda l’integrazione tra i prodotti artistici presentati dai tre soggetti.
Lo ha deciso il neo comitato di gestione della Fondazione Teatri delle Dolomiti che ieri mattina si è insediato per la prima volta dopo la nomina dei suoi componenti. Si tratta di Licia Fornasier e Katia Viel, a cui si aggiunge il presidente riconfermato, Renzo Poloni.
La riunione, durata ben tre ore, è servita, per la gran parte, a mettere al corrente le due new entry sullo stato dell’arte della Fondazione dal punto di vista gestionale ma anche economico-finanziario. «Su tutti i fronti siamo in salute», annuncia Poloni, «al netto delle difficoltà che comunque questo organo culturale si è trovato a gestire e a superare. Per fortuna siamo a posto con i conti e siamo anche apprezzati nel nostro lavoro. Il tema comunque resta complesso anche perché ad oggi la Fondazione non si occupa più soltanto di teatro, ma anche di gestire il museo civico Fulcis, l’ufficio turistico, la sala Bianchi, e quando serve anche palazzo Crepadona. Un’attività complessa».
Il comitato di gestione ha provveduto a modificare anche il regolamento sull’uso del teatro per uniformarlo alle subentrate normative in tema di sicurezza e di responsabilità.
«Abbiamo deciso di mantenere per questa stagione che ormai è già avviata, la presenza dei tre soggetti che costituiscono la residenza teatrale, anche se servirà lavorare per un’integrazione maggiore e migliore tra loro. Perché se alcuni nodi sono stati superati, altri restano ancora da sciogliere. La Fondazione vuole un’offerta artistica un po’ diversa, meglio amalgamata. E questo sarà il tema su cui lavorare dal prossimo anno».
Per quanto riguarda, poi, l’eventualità dell’entrata di nuovi soci, Poloni precisa che sono diversi i soggetti che si sono fatti avanti come, ad esempio, il comune di Feltre, ma «dovremo vedere come si possono conciliare questi nuovi soci con le attività prettamente locali che ad oggi la Fondazione porta avanti. È indubbio che tenere sotto un unico gestore vari ambiti ha portato dei risparmi economici e di scala, oltre ad una maggiore flessibilità anche del personale che possiamo utilizzare in più ambiti dal museo civico alla Crepadona. L’entrata di nuovi soci porterà, inevitabilmente, a rivedere queste attività».
Nel prossimo incontro del comitato di gestione si parlerà anche di tariffe che dovranno essere adeguate. «La stagione è iniziata bene», conclude il presidente, «abbiamo già in calendario 120 date, ma credo che altre se ne aggiungeranno, perché più il teatro viene usato e più ammortizziamo i costi. L’adeguamento delle tariffe sarà un tema che dovrà essere trattato, e anche se dovremo sentire su questo il nostro socio unico, cioè il Comune di Belluno, alla fine sarà la Fondazione a decidere i nuovi costi, che saranno aumentati».
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