Resta l’allarme frane: a sorvegliare ci sono protezione civile e sindaci

Da Cortina a Borca di Cadore stato di allerta fino ad ottobre. Intanto a Chiappuzza si lavora per un quinto canale di scolo

VALLE DEL BOITE. Le frane della valle del Boite restano sorvegliate speciali. Da Cortina a Borca di Cadore i volontari della Protezione civile e gli amministratori controllano le aree franose in maniera costante.

Domenica nel primo pomeriggio si è abbattuto un forte temporale, soprattutto su San Vito e Borca. Le zone a rischio sono state monitorate: non si sono registrati smottamenti, ma lo stato di allerta permane sino ad ottobre. Ad Acquabona, i volontari della Protezione civile erano pronti a recarsi a controllare la frana che dal Sorapis scende a picco sulla Statale 51 di Alemagna; il temporale è poi passato in fretta e il monitoraggio non è stato necessario. Vivono in costante apprensione anche i cittadini.

I residenti che devono attraversare per lavoro la Statale sono numerosissimi. C'è chi dal Cadore parte la mattina con la valigia in macchina perché le previsioni mettono forti temporali e non si sa se si potrà tornare in Cadore o se la Statale verrà chiusa e quindi si dovrà andare a dormire altrove. Chi non ha la possibilità di dormire fuori ha, invece, l’ansia di dover percorre chilometri e chilometri di strada, attraversando il passo Tre Croci e passando Auronzo di Cadore, per far ritorno a San Vito o Borca.

Gli iter per mitigare il rischio frane a San Vito e Borca procedono. Oggi a Chiapuzza, inizieranno gli scavi per creare un quinto canale di scolo alle pendici del Marcora. «La Provincia», spiega il sindaco Franco De Bon, «ha preparato il progetto esecutivo e appaltato le opere che prevedono la realizzazione di un quinto canale di scolo che sarà scavato tra il quarto e il terzo alle pendici di Croda Marcora ». Oggi partiranno i lavori per un costo di 550 mila euro, che prevedono il movimento di 100 mila metri cubi di materiale terroso che servirà a ricompensare delle aree. «Sopra Chiapuzza, sui canaloni dei Ross e di Sapomedàn ci sono stati diversi fenomeni franosi in passato», ricorda De Bon, «i più recenti risalgono al 4 novembre 1966 ed al 27 luglio 1972. Le colate scendevano lungo canaloni naturali e andavo a picco sulla frazione di Chiapuzza. Negli anni sono state realizzate delle opera di difesa per frenare il materiale. Quattro canaloni che servono a deviare il corso della colata che ora si dirige verso le piazzole di deposito. È stato poi costruito anche un muro, ripristinato più volte, di contenimento. Ora realizzeranno l'ultima opera, ossia un quinto canale che andrà a togliere dal pericolo l'abitato di Chiapuzza, perché metterà definitivamente in sicurezza la frazione. Dalle stime infatti un’eventuale colata con il quinto canale non arriverà alla frazione, ma eventualmente si fermerà sulla Statale 51 di Alemagna».

Ieri mattina De Bon e i tecnici provinciali hanno effettuato un sopralluogo alle pendici dell'Antealo, sulla ski area. «Nei pressi del rifugio Scoter», conclude De Bon, «avevamo segnalato alcuni sassi pericolanti. Celermente la Provincia è intervenuta e ora si provvederà a sistemare l’area».

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