Resteranno due Conferenze e il direttore dei servizi sociali
BELLUNO. Se sull’Usl unica e l’Azienda zero pare irremovibile, su un fronte la Regione ha fatto dietrofront: quello del sociale. Mentre all’inizio si parlava dell’eliminazione del direttore dei servizi sociali e di altri provvedimenti che avrebbero portato a un impoverimento di un settore sempre più strategico, ieri l’assessore Manuale Lanzarin ha spiegato ai sindaci bellunesi che il testo di legge è stato modificato.
«Prevediamo di mantenere un direttore dei servizi sociali provinciale, visto che ci sarà un’unica Usl», spiega l’assessore veneto, «ma anche le due Conferenze dei sindaci, che avranno competenza sui Piani di zona, questo perché va data continuità a progetti già in atto e diversi da territorio a territorio». Ma c’è un’altra novità: «Sarà introdotta la figura di un coordinatore, che dovrà fungere da raccordo tra le esigenze del territorio e il direttore del sociale. Come vedete, abbiamo cercato di mantenere le peculiarità territoriali», conclude Lanzarin. Su questo punto i sindaci presenti si dicono contenti. «Abbiamo anche ottenuto la rassicurazione», precisa il primo cittadino di Belluno, Jacopo Massaro, «che il fondo per la non autosufficienza ritornerà in capo all’assessorato del sociale e non a quello sanitario».
Le notizie date ai sindaci, erano state anticipate ieri mattina a Radio Club 103 dal governatore Luca Zaia, che peraltro se l’è presa con chi «nel 2010 protestava contro una paventata chiusura di un ospedale e un ufficio, cosa mai accaduta, e che nel 2012 ha riempito i pullman per protestare contro il Piano socio-sanitario. Ma oggi», ha detto Zaia, «per assurdo si protesta per il mantenimento dello status quo, cioè a favore di quella riforma che prima era oggetto di polemiche. Con l’Azienda zero avremo un solo direttore generale, un ufficio legale regionale, un ufficio tecnico regionale, faremo i concorsi a livello regionale. Insomma, cose normali e così si ragiona in tutte le famiglie bellunesi».
Ad assistere al confronto con gli amministratori, anche il consigliere bellunese Franco Gidoni il quale rassicura: «L’Azienda zero rimarrà a supporto delle Usl, così i direttori generali potranno concentrarsi sul core business della sanità. Una serie di piccoli e medi appalti potranno comunque rimanere in capo alle singole aziende sanitarie per non desertificare il territorio». (p.d.a.)
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