Restyling al castello di Andraz e il Comune ne vuole la proprietà

Livinallongo. L’amministrazione stanzia i fondi per alcune manutenzioni urgenti su crepe e intonaci e nel frattempo ha avviato l’iter per acquisire l’antico maniero sfruttando il federalismo demaniale
LIVINALLONGO. Federalismo demaniale: il Comune di Livinallongo vuole il Castello di Andraz. Intanto l’ente ha già stanziato 20 mila euro per alcuni lavori urgenti di manutenzione. Dopo che nel 2016, con il decreto Milleproroghe, il governo ha riaperto i termini con cui Comuni, Province, Regioni e Città Metropolitane possono richiedere all’Agenzia del Demanio beni di proprietà dello Stato, secondo quanto stabilito dalla norma conosciuta come Federalismo Demaniale, il Comune di Livinallongo ha avviato l’iter per acquisire la proprietà del Castello di Andraz.


L’antico maniero che sorge su un masso erratico ai piedi del Lagazuoi e del Sass di Stria fu costruito intorno all’anno mille e nei secoli passò più volte di mano in seguito a battaglie o guerre. Nel 1416 è diventato di proprietà del Vescovo di Bressanone che lo ha conservato fino al 1755, quando, dopo le guerre napoleoniche, il maniero ha perso la sua importanza strategica. Nel 1851 è stato venduto a privati che lo hanno depredato per recuperare materiali: in particolare le assi e le travi del tetto.


Dopo il passaggio del territorio di Livinallongo sotto l’Italia, il castello è diventato patrimonio del Demanio. Negli anni’80 sono iniziati i lavori di restauro ad opera della Sovrintendenza ai Beni ambientali del Veneto, completati grazie ad un progetto Interreg che nel 2012 ha permesso al Comune di riaprire il castello al pubblico, trasformandolo in un museo di successo che ogni estate attira oltre 5000 mila visitatori. Un’operazione permessa grazie ad una convenzione con il Demanio, al quale il Comune versa ogni anno 2.900 euro di affitto. Convenzione rinnovata da poco per altri sei anni.


Ma nel frattempo, come detto, il Comune ha deciso di diventarne anche il padrone. Un passo che permetterebbe sicuramente una gestione più snella del museo, anche se su quelle antiche mura resteranno sempre i vincoli storici imposti dalla Sovrintendenza.


In affitto o di proprietà per il Comune non cambieranno gli oneri che comporta la gestione ed il mantenimento del castello. La convenzione in vigore infatti prevede che a quest’ultimo spetterebbe la manutenzione straordinaria, mentre il demanio Dovrebbe intervenire per i lavori ordinari. Ma così non è. Lo Stato non ha più soldi per questi interventi, così alla fine tutti gli oneri di manutenzione se li deve sobbarcare il gestore. Lo sa bene il Comune di Livinallongo che ha già stanziato 20 mila euro per sistemare alcune crepe e distacchi di intonaco, causati dal disgelo e dall’acqua che filtra attraverso le fessure.


«Se lo Stato non ha più soldi noi non possiamo certo permetterci di perdere o chiudere il Castello di Andraz», dice il sindaco Lenadro Grones. «È il monumento più antico che abbiamo, un simbolo della vallata e ormai è diventato un’attrazione turistica formidabile».


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