Retata di multe a Mussoi le attività sono esasperate

Il park pubblico è sempre pieno, i clienti costretti a usare gli stalli a disco orario Spaccavento: «Da un anno chiediamo una soluzione al sindaco. Non risponde»

BELLUNO. Esasperazione. La misura è colma a Mussoi. Siamo nel nuovo complesso realizzato fra la farmacia e il locale La Baita. Adesso ci sono il supermercato Kanguro e una palazzina che ospita attività di vario genere (un bar, un parrucchiera, un’assicurazione, un dentista). Il problema nasce nel parcheggio. L’area è suddivisa in due: ci sono alcuni stalli a disco orario (permanenza massima un’ora) e altri liberi, a servizio dei residenti nella frazione. I parcheggi erano un tasto dolente a Mussoi e quando si approvò il progetto si decise di riservarne una parte a chi vive nei palazzi vicini. Creando un posteggio pubblico, senza limiti di orari e senza parcometro.

Forse nessuno, allora, immaginò che quell’area sarebbe stata trasformata, di fatto, in un parcheggio scambiatore, a uso dei dipendenti delle fabbriche dell’Agordino. Ma è successo. «Quando apriamo il bar, la mattina alle 7, il parcheggio è già strapieno», racconta Pasquale Spaccavento, del bar Attimo. «Sono le macchine dei dipendenti Luxottica. Parcheggiano qui, prendono la corriera sulla strada e vanno a lavorare». La prova si ha a fine turno: attorno alle 14.45 il parcheggio si svuota, perché arriva la corriera che riporta a Belluno i lavoratori a fine turno.

E adesso le attività sono esasperate. Perché se i posti liberi vengono interamente occupati restano solo gli stalli a disco orario. E le multe fioccano. «Questa mattina (ieri, ndr) hanno fatto una “retata”», continua Spaccavento. «I vigili urbani sono arrivati alle 11.45 e hanno cominciato a fare le multe a tutti quelli che avevano parcheggiato negli spazi a disco orario e avevano sforato l’orario. Avevo il bar pieno e si è svuotato. I clienti sono usciti di corsa dal supermercato per cercare di non prendere la multa».

I vigili vanno spesso a Mussoi. Martedì mattina ben tre volte nell’arco della stessa mattinata, prosegue Spaccavento. «Le clienti della parrucchiera escono con i capelli bagnati per spostare la macchina. E chi va dal dentista non può sapere se un’ora di sosta può essere sufficiente». Ma quello che dà più fastidio, è che più volte è stato interessato il sindaco, «che non ha mai risposto», conclude Spaccavento. «Non so se mandargli la fattura dell’affitto che pago ogni mese, così da fargli capire che ci sono delle spese da sostenere per mandare avanti un’attività. Perché in piazza Duomo ogni giorno ci sono macchine parcheggiate in divieto e mai una multa, mentre qui sono così solerti? Il sindaco ci dia una risposta, adesso basta».

Anche Giampaolo Buzzatti, titolare del gruppo Acil (quello dei supermercati Kanguro) è infastidito: «Sono dispiaciuto, perché anche se il supermercato ha il suo parcheggio (sottoterra, protetto da una sbarra che rimane sollevata solo durante gli orari di apertura, ndr) questa situazione crea un disagio agli altri esercenti e nessuno se ne preoccupa. Abbiamo incontrato e sentito più volte il sindaco, da più di un anno, ma non abbiamo mai avuto una risposta. Ogni volta ci ha detto che ci avrebbe fatto sapere cosa proponeva per risolvere la questione, ma ancora non è successo».

Una proposta la lancia Spaccavento: «Mettere il disco orario su tutta l’area, ma con permesso per la sosta più lungo di un’ora. Noi non possiamo continuare a pagare le conseguenze di un Comune che vuole far cassa con le multe».

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