Revisioni fasulle, un’officina di Feltre nei guai
Due catorci “promossi” senza nessun controllo, indagato il titolare, già condannato per un episodio analogo nel 2012
FELTRE. Due catorci appena bocciati alla revisione da un Centro revisioni nel Feltrino che magicamente appaiono un’ora e mezzo dopo nella banca dati telematica della Motorizzazione come regolarmente revisionati: è nata così l’indagine della Polizia stradale di Feltre, che ha portato alla denuncia del Centro revisioni, sempre nell’hinterland feltrino, che quei due vecchi veicoli, immatricolati come autocarro, ha invece certificato in grado di circolare in un battito di ciglia. Un centro già finito nei guai nel 2012 per un fatto analogo che portò alla condanna e alla sospensione del titolare che attualmente è indagato malgrado si affidi a un tecnico per le revisioni destinato presto ad essere sospeso pure lui.
Quello delle revisioni facili è un argomento delicato perché implica prima di tutto la circolazione di veicoli che non hanno i requisiti minimi di sicurezza mette a repentaglio gli altri utenti della strada, e poi danneggia quei centri che il lavoro di revisione lo svolgono con onestà attenendosi alle norme restrittive che impongono controlli approfonditi sui veicoli. Ed è proprio stato il meccanico titolare del centro revisioni che si era rifiutato di fare passare la revisione ai due vecchi veicoli, che si è accorto poco dopo che gli stessi avevano superato la revisione in un altro centro. Impossibile vista la mole dei lavori che sarebbero stati necessari per renderli nuovamente sicuri. Così, questo meccanico si è rivolto al distaccamento di Feltre della polizia stradale per segnalare l’anomalia. Il resto lo ha fatto l’esperienza degli agenti coordinati dall’ispettore capo Tiziano Vittore Speranza, ieri mattina affiancato dal comandante provinciale della polizia stradale, Fabio Mazza, che hanno fatto luce su questo esempio di malaffare che ha portato all’apertura di un fascicolo nelle mani del sostituto procuratore Roberta Gallego.
Si parla di due vecchi veicoli – una Land Rover e un Fiat Doblò di proprietà di privati – immatricolati come autocarri. Il 19 luglio il meccanico di fiducia dei proprietari porta i due veicoli al Centro revisione che poi farà la segnalazione alla polizia stradale. La situazione è pessima. In ordine sparso vengono segnalati: perdita di olio dal motore e dalla scatola dello sterzo, un cristallo anteriore seriamente danneggiato, pneumatici con indici di carico sbagliato, ruggine che ha intaccato gli attacchi della scocca, una marmitta modificata. Lavori di riparazione che portano via ore se non giorni per reperire i pezzi di ricambio necessari.
Il meccanico che ha portato i veicoli incassa il no del collega e senza sembrare troppo preoccupato prende e se ne va. Poco dopo, il titolare del Centro revisione, insospettito dall’atteggiamento del meccanico, va a controllare nella banca dati telematica e meravigliato trova entrambi i veicoli freschi di revisione approvata. Qualcosa non va. E scatta la segnalazione alla polizia stradale di Feltre che dà il via all’indagine. I veicoli vengono sottoposti ad ulteriori esami che danno un esito incontrovertibile: la revisione è fasulla. Scatta il sequestro per entrambi i mezzi con le relative carte di circolazione e la denuncia del titolare dell’officina che ha “passato” i due catorci.
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