Rianimata in casa è grave una zoldana
FORNO DI ZOLDO. Venti, interminabili, minuti. Tanto sono durate le procedure Bls (Basic Life Support, sostegno di base alle funzioni vitali) messe in atto dal comandante della locale stazione dei carabinieri, maresciallo capo Mauro Alfieri, per rianimare C.L., l’81enne che aveva perso conoscenza mentre si trovava nella sua casa in via Firenze, a Forno di Zoldo e attualmente ricoverata in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Martino.
A lanciare l’allarme, poco prima delle 14, è stato il nipote della donna, che non riusciva più a mettersi in contatto con la parente. Sul posto si sono portati il comandante della stazione zoldana dei carabinieri e un suo sottoposto. Non ricevendo risposta, nè al telefono nè al campanello, i militari hanno richiesto al pubblico ministero l’autorizzazione a sfondare la porta. Prima che arrivasse il via libera, tuttavia, ispezionando l’abitazione dall’esterno i carabinieri notavano da una finestra la donna, svenuta sul letto ma animata ancora da flebili segni di vita. I militari non ci hanno pensato su, hanno forzato una finestra è sono entrati. Il maresciallo Alfieri, esperto di primo soccorso e abilitato anche per il servizio di soccorso sulle piste da sci, ha immediatamente iniziato a praticare le azioni di supporto di base alle funzioni vitali (massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca), durate quasi venti minuti, il tempo necessario all’eliambulanza di giungere sul posto. In via Firenze anche i vigili del fuoco volontari di Forno di Zoldo, allertati nel caso servisse sfondare la porta per raggiungere la donna.
Prime cure risultate decisive per l’81enne, che è stata imbarcata sull’elicottero e trasferita d’urgenza all’ospedale San Martino, dove è stata accolta nel reparto di rianimazione. A complicare il quadro clinico dell’anziana anche lo stato di ipotermia in cui è giunta al nosocomio bellunese e dovuto evidentemente alle diverse ore trascorse dall’anziana in stato di incoscienza nella sua abitazione, dove non era stato acceso il riscaldamento.
La donna potrebbe essere stata colta da un malore, ipotesi comunque non confermata dal personale medico del San Martino, che ieri ha messo in atto tutte le procedure necessarie a ristabilire una temperatura corporea adeguata. (ma.ce.)
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