Riaperta la sp 251, ora si lavora per la totale messa in sicurezza
VAL DI ZOLDO
Di nuovo aperta la regionale 251, tra Dont e Fusine. Già prima delle 17 di ieri Veneto Strade ha dato il via libera. Si transita a doppio senso. Per tutta la giornata era stata aperta, seppur a singhiozzo, una sola corsia, quindi con unico senso di marcia alternato e regolato da semaforo. Tra le 12 e le 13. 20 l’apertura è stata prolungata. Per necessità particolarmente urgenti, il Comune e la Protezione civile avevano autorizzato il transito a vista, compatibilmente con i lavori. Nessuna protesta in valle, anche se il disagio per la chiusura era rilevante. I complimenti per questo comportamento sono arrivati anche dal governatore Luca Zaia.. «L’interruzione della strada», ha scritto il governatore, «avrebbe causato per gli alunni del Comprensivo la perdita di settimane di lezioni. Ma loro non si sono persi d’animo. Hanno indossato gli stivali, ed attraverso il bosco e una passerella appositamente predisposta hanno varcato il guard rail, incontrando dall’altra parte, a 10’ di cammino, lo scuolabus che li ha recuperati e portati a scuola. Una piccola lezione di educazione civica, e soprattutto la manifestazione dello spirito coraggioso delle genti di montagna che non si arrendono alle avversità, ma anzi lavorano per sconfiggerle. Un abbraccio, ragazzi fenomenali».
I lavori, intanto, procedono. Le imprese incaricate da Veneto Strade hanno costruito una massicciata protettiva di blocchi di cemento, dopo aver tolto dal versante in movimento almeno 300 metri cubi di fango e melma. Il limo che continua a scendere non attraversa la sede stradale, ma scende ai lati, incanalato dalle protezioni. Per tutto il pomeriggio si ieri si è continuato a scavare e a pulire; si riprenderà nei prossimi giorni, quando i geologi diranno, dopo puntuali ricognizioni, se a monte dell’area di colata ci sarà ancora del materiale da portare a valle. Il sindaco Camillo De Pellegrin si premura, intanto, di far presente che sulla 251 non ci sono ulteriori criticità e che la sua percorribilità può avvenire in tutta sicurezza anche e soprattutto in vista della prossima apertura anticipata degli impianti sciistici. Così è, in effetti, anche se questa arteria, fondamentale per l’attraversamento della provincia e come alternativa alla 51 di Alemagna per raggiungere Cortina presenta alcuni punti neri da risolvere.
«Come riconosce Veneto Strade», puntualizza il sindaco, «c’è un tratto fra Igne e Soffranco che meriterebbe di essere posto in sicurezza maggiore, magari attraverso la costruzione di una galleria».
Il primo cittadino di Val di Zoldo si augura che questo intervento possa avvenire già entro le Olimpiadi 2026. In ogni caso, come ha fatto capire lo stesso Zaia, anche De Pellegrin ricava dalla vicenda una lezione di forte incoraggiamento: i bellunesi e gli zoldani in particolare non si deprimono per una strada momentaneamente chiusa, ma pretendono un’attenzione strutturale al contesto in cui vivono.
«In questo caso, hanno visto un cantiere rapidissimo e hanno constatato la coralità che c’è stata. Quindi», conclude il sindaco, «sono incoraggiati a tener duro». —
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