Riapertura in vista per il supermercato Metà
BELLUNO. Si aprono spiragli positivi per la riapertura del supermercato Metà di via Agordo. L'attività, che si trova accanto al distributore Azzalini, è chiusa dal 4 agosto scorso per un problema burocratico: la parte originaria del fabbricato, edificata 30 anni fa, è stata eretta “con clausola di precarietà”, e se l'ampliamento realizzato cinque anni più tardi è in regola, non lo è il retro. Così a maggio sono arrivati i sigilli che l'hanno interdetta all'uso, e il fatturato è calato a tal punto da costringere i titolari a prendere la decisione di chiudere l'attività, dopo soli otto mesi di vita.
Nessuno sapeva ci fosse quella clausola di precarietà, e quando tutti se ne sono accorti era tardi. Alla fine il supermercato ha aperto, Vignato sperava che la situazione si sarebbe risolta, ma così non è stato, e il 4 agosto ha chiuso per l'ultima volta la porta del supermercato. Mandando in cassa integrazione cinque dipendenti, ma raccogliendo la solidarietà dei residenti, che hanno manifestato tutto il loro malcontento per la chiusura dell'attività con una corposa raccolta firme.
La prossima settimana, però, la situazione, almeno dal punto di vista dell'amministrazione comunale (che potrebbe sanare la questione relativa al vincolo di precarietà che grava su una parte dell'immobile), dovrebbe risolversi. «Il problema che ha provocato la chiusura dell'attività si sta risolvendo», spiega Renato Vignato, amministratore del supermercato. «Grazie alla buona volontà del sindaco e del segretario comunale, sembra si possano finalmente superare le difficoltà».
Ne saranno ben felici gli oltre 600 firmatari della petizione lanciata pochi giorni prima della chiusura del supermercato: i residenti di Chiesurazza, Mares e via Agordo si erano mobilitati immediatamente, non appena avevano capito che quel supermercato rischiava la chiusura, e in pochi giorni avevano riempito una decina di fogli formato A4.
Vignato rimane cauto, ma «già il fatto che il sindaco e il segretario comunale abbiano preso in mano la questione mi fa ben sperare», ammette. Riaprire il supermercato non è solo un affare commerciale. Dall'inizio di agosto i dipendenti che lavoravano nella struttura di via Agordo sono in cassa integrazione, e aspettano ogni giorno una buona nuova. Vignato è riuscito ad assumerne uno in un'altra attività, ma gli altri sono, a tutt'oggi, prive di lavoro.
Risolte le problematiche di natura burocratica, ci vorranno alcune settimane per rimettere in piedi l'attività, perché andranno stretti nuovi rapporti commerciali per rilanciare il supermercato. Ma già sarebbe un bel passo avanti eliminare quel vincolo di precarietà che grava su una parte dell’edificio.
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