Riapre il cantiere a Levego: il Comune vuole la rotonda
BELLUNO. Lavori di nuovo in corso. Nell’area artigianale di Levego sono tornati operai, escavatori e rulli. Il cartello di quella zona del cantiere è curioso o semplicemente sbagliato, perché si parla di Comune di Feltre e di «ampliamento fabbricato industriale», anche se non c’è nemmeno una baracca in piedi.
I protagonisti. I proprietari del Consorzio Quadrante fanno il loro mestiere a partire dalla settimana che porta a Ferragosto, gli ambientalisti protestano e il Comune di Belluno spera di guadagnarci almeno una parte della rotatoria che ha in mente di realizzare, in corrispondenza del bivio che porta alla zona nuova della frazione in Sinistra Piave.
Il fronte della protesta. Ci sono state diverse manifestazioni di protesta contro la distruzione del biotopo che esisteva in riva al fiume sacro alla Patria e le proteste continuano: «I lavori sono rimasti fermi a lungo», osserva Flora Rossi, «e improvvisamente sono ripresi l’altro giorno. Il fatto che sia la settimana prima di Ferragosto mi puzza di bruciato, ma vedremo di capirci qualcosa di più nei prossimi giorni. Quello che dobbiamo dire è che la pausa aveva permesso alla natura di risvegliarsi, in una delle zone più delicate del corso del Piave e questa ripresa rischia di vanificare tutto. Eravamo contrari a quest’area e lo siamo ancora, anche se a un certo punto sembrava che si potesse virare dall’artigianale al commerciale con un cambio di destinazione d’uso. Non capiamo a chi e a cosa servano questi capannoni».
La replica del sindaco. Il sindaco Jacopo Massaro punta a qualcosa che possa servire alla collettività, visto che quei lavori non si fermeranno: «Il piano urbanistico è stato approvato, ai tempi del mio predecessore Antonio Prade e non si torna indietro: è tutto in regola. Strano che la situazione sia rimasta ferma per diverso tempo, vista la fretta che c’era. Avevamo sentito della possibile richiesta di un cambio di destinazione d’uso, in realtà a Palazzo Rosso non è arrivato niente. Quanto al biotopo, rimango dell’idea che si potesse salvare, il problema è che quando sarebbe stato il momento non è stata sollevata alcuna osservazione. Silenzio assoluto e allora avanti».
Il Comune: fateci la rotatoria. Il Comune qualcosa può guadagnarlo. Magari non sarà ecologico, ma utile sì: «Stiamo verificando se, all’interno delle richieste di variante, sia possibile inserire anche una rotatoria, che servirebbe uno degli incroci più pericolosi della nostra viabilità. Una spesa sugli 800 mila euro, che potrebbe essere sostenuta in parte anche dai privati. È un’operazione molto complessa, non lo nascondo, ma ci stiamo provando».
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