Riapre la sp 20 della Val Fiorentina. Il sindaco: "Ma i lavori non si fermano"

Dopo la tempesta Vaia di fine ottobre, riprende il transito sulla strada da Caprile a Selva



Oggi attorno alle 16, dopo otto mesi, riaprirà la strada provinciale 20 della Val Fiorentina che collega Caprile a Selva di Cadore. Il cantiere, tuttavia, non si ferma e in autunno sono previsti altri interventi.

Da oggi pomeriggio, dunque, la vita degli abitanti di Selva di Cadore tornerà alla normalità, con risparmio di tempo e di carburante. È dalla tempesta Vaia che l’importante arteria stradale, percorsa estate e inverno anche dai tanti turisti che frequentano la zona, è chiusa: fino a metà gennaio era fisicamente consentito il transito a rischio e pericolo degli utenti, poi, con la posa dei new jersey in cemento, il passaggio era stato completamente bloccato. Tutto avrebbe dovuto risolversi con maggio e invece si è arrivati ad oggi.

«Sulla provinciale 20», ricorda il sindaco di Selva di Cadore, Silvia Cestaro, «durante Vaia c’era stata più di una frana. La carreggiata aveva ceduto in una zona di smottamento storico che richiede una progettazione per captare e portare in luogo sicuro le varie fontane di acqua. Ma i problemi erano derivati soprattutto dalla caduta degli alberi (nella zona tra le gallerie e il ponte che attraversa il Fiorentina), che aveva a sua volta provocato un movimento di terra e di sassi. Dall’ispezione il versante risultava incoerente: sarebbe bastato un niente per far partire la frana».

Anche Arpav aveva poi fatto la sua ricognizione, evidenziando i rischi legati alle valanghe che si sarebbero corsi nel rimuovere gli alberi. «Per questo», sottolinea Cestaro, «Veneto Strade ha deciso di installare delle barriere contro le frane e le valanghe. Posa che avverrà prossimamente».

Nei mesi scorsi, invece, ci sono stati vari intoppi che hanno allungato i tempi di riapertura della strada. A febbraio i sindaci di Selva, Colle Santa Lucia e Alleghe avevano ricevuto da Veneto Strade l’assicurazione che a maggio, con la posa dei paramassi, sarebbero stati tolti i new jersey. Tuttavia i lavori di rimozione degli schianti, in capo alla Regola Grande di Colle, hanno richiesto una progettazione puntuale e diverse autorizzazioni da parte dei soggetti attuatori interessati, visti la particolare forma giuridica delle Regole, la complessità dell’opera e l’estremo pericolo per le imprese che sarebbero andate a operare in un’area soggetta a rischio elevato di frane. Anche la ditta incaricata della stessa rimozione ci ha però messo del suo.

«La difficoltà nel reperire le ditte sarà un problema anche per il futuro», dice Silvia Cestaro, «i cantieri sono molti e sembra che non ci sia sufficiente forza lavoro. Anche quella che ha operato in Val Fiorentina ha avuto delle difficoltà in questo senso. Poi va detto che fare gli interventi sui pendii tutt’altro che stabili come quello della sp 20 non è cosa veloce: si pensi che solo per portare su il cavo e le torrette, gli operai della Dolomiti Rocce (la ditta incaricata della messa in sicurezza del versante) ci hanno messo un giorno e mezzo».

Dunque la strada riaprirà oggi, ma il cantiere proseguirà. «Faranno degli interventi a monte e un po’ alla volta si inizierà con la possa delle barriere», conclude Cestaro, «a metà settembre si dovrebbe poi iniziare con l’allargamento della strada a Solator (garantendo apertura della strada in certi momenti della giornata) e con l’illuminazione delle gallerie, ma anche con alcuni interventi minori sopra l’abitato dell’Aiva dove si sono verificati degli smottamenti. Intanto oggi (ieri, ndr) abbiamo chiuso la comunale tra Zardin e il Giau per una frana. Faremo lavori in somma urgenza». –
 

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