Riapre l’albergo ex Myriam: demolito e rifatto con sei milioni di investimento

Ora è il Càmina, un 4 stelle tecnologico e a ridotto impatto. I gestori: «I lavori eseguiti per lo più da aziende del posto»



È stato scelto il nome Càmina per il nuovo albergo aperto il 7 agosto, dopo un anno e mezzo di rifacimento completo della struttura. È l’ex hotel Myriam, sull’Alemagna in località Maion, completamente demolito nella primavera 2018 e rifatto ex novo. Il nome rimanda alla parola casa, intesa come calore dell’atmosfera intima e familiare, e al camino che si trova nella hall come luogo di incontro; ma evoca anche la camminata e le passeggiate sulle Dolomiti, alla scoperta della sorprendente ed affascinante natura del luogo.

«Ci eravamo dati un anno per completare la struttura: siamo oltre di qualche mese, ma ce l’abbiamo fatta per il 7 agosto, data della prima prenotazione dopo aver messo l’hotel su Booking.com; e ora siamo quasi al completo», spiegano Valentina Sartini e Umberto Guaitani, gestori dell’hotel.

La struttura, caratterizzata da un giusto mix di tradizione e modernità, comprende una serie di spaziose ed esclusive suite ed offre diversi servizi, tra cui la Spa panoramica all’ultimo piano con spettacolare vista sulle Tofane; ha ottenuto il riconoscimento a 4 stelle.

«Abbiamo scelto di fare camere grandi e comode, ci sono 12 suite – 4 per piano – che potranno essere espandibili anche come camere, secondo un concetto moderno di avere spazi ampi, convertibili in più posti letto», spiegano Sartini e Guaitani. I posti letto vanno dunque da un minimo di 24 ad un massimo di 45. «L’obiettivo è quello di vendere la suite, ma ci vuole comunque una certa flessibilità, a richiesta del cliente, a seconda delle stagioni e degli eventi in corso, visto che vorremmo essere aperti 10 mesi e mezzo l’anno. Il target cui è rivolto è medio alto, per un turismo di coppia o sportivo».

La struttura è inoltre caratterizzata da tecnologia, artigianalità e ridotto impatto ambientale, con un occhio di riguardo per le aziende locali.

«I due piani interrati, dove ci sono il garage e il deposito bici, con varie postazioni per la ricarica delle e-bike (e quattro anche per la ricarica elettrica delle auto, ndr) sono stati eseguiti dalla ditta Dal Pont che opera a Cortina da molti anni, mentre per i tessuti ci siamo rivolti alla Lacedelli; la parte di falegnameria è stata affidata a Christian Menardi. La parte dal primo piano in su invece è una struttura casa clima in legno, affidata a Rubner».

Molta attenzione è stata rivolta al “green”, per cui Gualandi e Sartini hanno ottenuto un contributo dalla Regione per gli alberghi di montagna.

«Dalla Regione abbiamo avuto 300 mila euro , il massimo per ogni singola ristrutturazione, al di là del totale dell’importo. Per noi si tratta di circa il 5% dell’investimento, visto che alla fine andremo a spendere quasi sei milioni ».

Per la parte del risparmio energetico, l’investimento è stato fatto su caldaia ad emissioni zero, ricariche per auto e bici elettriche, cappotto termico da 16 cm anche per l’isolamento acustico oltre che termico, e pannelli solari, che però non sono ancora attivi, poiché in attesa di approvazione da parte della Sovrintendenza».

Un occhio di riguardo anche per le colazioni: «Precedenza a prodotti locali, genuini. Per ora facciamo solo le colazioni, poi vederemo se allestire anche un ristorante». —



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