Richiesta milionaria di danni all’Usl 2

Nessuno vide il polmone collassato in una neonata prematura, cervello senza ossigeno per 12 ore. In ballo 3,7 milioni
Di Irene Aliprandi

FELTRE. Nel 2007 una coppia foggiana si trovava in vacanza in montagna. La moglie era al settimo mese di gravidanza e nulla faceva immaginare che ci sarebbero stati dei problemi. Il destino invece fu crudele: durante il soggiorno la donna iniziò il travaglio e fu portata in ospedale a Feltre. La bambina nacque prematura, alla 29esima settimana di gestazione, un momento delicatissimo, tanto che solo pochi ospedali sono attrezzati per la terapia neonatale dei “grandi” prematuri. Feltre non è tra gli ospedali attrezzati adeguatamente per questi casi e, dopo il parto, nessuno si accorse che qualcosa non andava.

Nonostante il parto prematuro, infatti, la bambina non fu trasferita in un ospedale specializzato né fu sottoposta agli accertamenti clinici necessari in queste circostanze e, nello specifico, i medici non valutarono l’opportunità di fare una radiografia al torace per verificare che i polmoni si fossero sviluppati correttamente. L’errore ebbe conseguenze terribili: dopo 12 ore i medici si accorsero che la bambina aveva uno pneumotorace, cioè uno dei due polmoni era collassato, ma a quel punto era troppo tardi. Il cervello era rimasto privo della quantità di ossigeno necessaria e il danno fu permanente.

Ora i genitori, assistiti dall’avvocato Giorgio Gasperin, hanno deciso di citare in giudizio per grave responsabilità medica l’Usl 2 di Feltre e chiedono un risarcimento del danno pari a 3 milioni e 700 mila euro. A supporto dell’azione civile, l’avvocato Gasperin porterà una serie di consulenze che dimostrano come il gravissimo danno si sarebbe potuto evitare con un rx torace o con il trasferimento in una unità prenatale adeguata.

La prima udienza è fissata per il 13 novembre davanti al giudice Federico Montalto.

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