Ricordo di Fabbri mercoledì 22 in tribunale: «Amico di tutti»
Ricordo di Mario Fabbri. Dopo la cerimonia, al cimitero di Prade, il giudice del Vajont sarà ricordato mercoledì 22, a palazzo di giustizia. Alle 12.40 prenderanno la parola la presidente del tribunale Antonella Coniglio e il procuratore Paolo Luca, alla presenza di tutti coloro che vorranno e potranno esserci. È un giorno di processi collegiali, ma uno spazio per un amico bisognava assolutamente ritagliarlo, nel trentennale del palazzo di giustizia.
Antonella Coniglio conserva sempre un pensiero pieno di amicizia per l’uomo, che l’ha accolta a Belluno, all’inizio della sua carriera: «C’era un ottimo rapporto professionale, che si traduceva anche in piccoli gesti quotidiani come la tisana o settimanali, come la schedina del Totocalcio. Non abbiamo mai vinto niente, ma era un simpatico rito da condividere insieme. Fabbri arrivava tutte le mattina con il giornale l’Unità sotto il braccio e faceva un grande lavoro quotidiano, anche in favore di noi colleghi più giovani».
Non sono previste, almeno per il momento, celebrazioni del trentesimo anniversario del palazzo di giustizia, che è sorto dopo la demolizione della struttura dell’ex Gil, tra viale Fantuzzi e via Segato: «Mi ricordo quando abbiamo fatto il trasloco dall’ex tribunale, grazie anche all’aiuto dei vigili del fuoco, tra i quali c’era anche il figlio Andrea», riprende Coniglio, «abbiamo una bella sede, anche se sta iniziando a sentire il peso degli anni. In un secondo momento è stato costruito il blocco della Procura circondariale, nel momento in cui, proprio dopo il Vajont, è aumentato il numero di sostituti procuratori in servizio».
Manca una figura nel palazzo e non c’entra direttamente con la giustizia: «Premesso che coltivo e cerco di trasmettere l’amore per questo palazzo, posso dire di sentire la mancanza di un piccolo manutentore, che sappia fronteggiare le emergenze di ogni giorno. Prima o poi i fondi arrivano, ma qui non abbiamo un bilancio da gestire e nemmeno un fondo cassa, di conseguenza, se si fulmina una lampadina, bisogna provvedere con mezzi propri».
L’orgoglio è quello di aver contribuito al primo posto di Belluno, come città più vivibile, nella classifica del Sole 24 Ore: «Prima posizione, come giustizia e sicurezza, un primato che giustamente ci inorgoglisce». —
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