Ricorsi del Comune per Lambioi e Tasso

Il sindaco Massaro contrariato per le richieste respinte: «Investiamo soldi e perdiamo chissà quanto tempo in burocrazia»

BELLUNO. “Indemaniato”. È arrabbiato perché il Demanio non molla al Comune di Belluno alcune aree strategiche della città. Ma allo stesso tempo il sindaco Jacopo Massaro ha la biro in mano, pronto a firmare i ricorsi per la spiaggia sul Piave, il parco Emilio e la caserma Tasso. Affinché non rimangano allo Stato, che spesso non sa cosa farsene, al di là di qualche affitto. È quello che succede, ad esempio, per l’ex sede del distretto militare: «Siamo molto delusi», allarga le braccia il primo cittadino, «perché ci aspettavamo un atteggiamento diverso, di fronte a richieste che ritenevamo legittime. Basti pensare a tutto quello che abbiamo investito per l’area di Lambioi, soffrendo anche interminabili lungaggini burocratiche. Senza il Demanio, avremmo potuto risparmiare in soldi e anche tempo. Stesso discorso per il parco Emilio, che magari avremmo già potuto sistemare, dopo la tromba d’aria estiva. Invece bisogna per forza aspettare e il problema si riproporrà, quando si tratterà di realizzare il sottopasso di via dei Dendrofori», l’accesso tra il parco e la spiaggia.

Diversa la situazione per la caserma Tasso, dove almeno hanno trovato posto l’Agenzia delle entrate e la Protezione civile dell’Ana, entrambe pagando un affitto: «La politica più seguita è questa. Si preferisce cedere della piccole porzioni, rimediando qualche soldo, invece di fare un discorso più complessivo. La nostra richiesta si basava su un progetto, che vorrebbe il trasferimento degli uffici comunali e della polizia municipale, sfruttando anche il corpo centrale della vecchia chiesa dei Gesuiti. Purtroppo non c’è verso di avere lo stabile, che sarebbe fondamentale anche per risparmiare qualcosa».

Non sarebbe l’unico progetto interessante preparato dal Comune. La caserma Fantuzzi, l’ex sede della Brigata alpina Cadore non era tra i beni del catalogo, ma a Massaro sembra che adibirla solo a sede della polizia sia un po’ riduttivo. Semmai interessavano quella lunga riga di parcheggi, dalla questura fino all’ingresso per farne delle linee blu a pagamento: «Vedo che i lavori sono in ritardo e allora forse siamo ancora in tempo per farne la casa di tutte le forze di polizia, compresi i nostri vigili urbani. Dipendesse da noi, quel grandissimo spazio sarebbe l’ideale per almeno altre tre soluzioni: una cittadella della pubblica amministrazione, la casa di tutte le scuole elementari o ancora un grande centro commerciale».

Il Comune non vuole arrendersi facilmente e sta preparando dei dettagliati ricorsi: «È l’unica strada che possiamo percorrere, adesso come adesso», conclude Massaro, «abbiamo davanti qualche giorno di tempo prima di presentarli e, in concreto, dobbiamo ancora parlarne, ma credo che sarà il caso di muoversi il più velocemente possibile. Non è che si possa continuare a spendere dei soldi per un’area che non è nostra, ma ha delle grandi potenzialità turistiche, oltre che economiche come Lambioi beach. Il progetto è nostro, le infrastrutture anche, ma fino a quando tutto sarà legato al Demanio probabilmente non potremo fare più di così. Anche per un motivo molto semplice: chi investirebbe tanto denaro su un terreno che non è di sua proprietà? Oltre tutto, è una situazione che non crea alcun vantaggio alla città, anzi provoca dei disagi».

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