Ricorso al Consiglio di Stato contro la chiusura dei Passi
Settantotto ristoratori e albergatori del Comitato presieduto da Osvaldo Finazzer faranno ricorso al Consiglio di Stato contro le sperimentazioni di chiusura dei passi intorno al Sella. Da lunedì prossimo e fino al 31 agosto verranno contingentate le auto in salita al valico di confine tra le province di Trento e Bolzano.
«Gli effetti negativi della chiusura hanno una ricaduta anche sul Pordoi, il Campolongo e il Gardena», afferma Finazzer, «ed è per questo che abbiamo deciso di fare opposizione all’ordinanza di Trento e Bolzano ricorrendo al Consiglio di Stato».
L’estate scorsa il Comitato si era rivolto al Tar di Trento e di Bolzano. La bocciatura è stata netta. «Siamo certi di spuntarla», anticipa Finazzer, che l’altro ieri ha presieduto una riunione con i colleghi, preoccupati, fra le altre cose, perché l’informazione diffusa dà in chiusura non solo il Sella, ma tutti i passi.
La sperimentazione continuerà anche il prossimo anno, quando l’intenzione dell’assessore di Trento Mauro Gilmozzi è di coinvolgere anche il Veneto. «Possiamo partecipare al tavolo, anche se siamo risentiti per il loro comportamento sulla Marmolada», interviene l’assessore regionale al turismo, Federico Caner. «Sia chiaro, però, che la nostra Regione mai accetterà di condividere anche solo un’ipotesi di chiusura dei passi. Almeno in queste condizioni».
Secondo Caner si potrà discutere di mobilità sostenibile quando a favore si pronuncerà tutta la comunità locale e quando, soprattutto, si darà modo al turista di viaggiare efficacemente con il trasporto pubblico. In altre parole, secondo Caner, non si possono improvvisare provvedimenti come questo.
«In un ambiente straordinario come il nostro vengono installati dei container per il controllo delle auto in salita, accanto ai quali fanno bella figura i bagni chimici», ricorda Finazzer. O ancora – a proposito di improvvisazione – la segnaletica verticale non precisa le ore di chiusura (le auto a numero chiuso viaggiano dalle 9 alle 16), per cui il turista ha l’amara sorpresa di trovarsi la strada comunque stoppata.
Per l’assessore veneto Giampaolo Bottacin «è incostituzionale» il regolamento introdotto. Bottacin ricorda di aver bloccato a suo tempo l’allora presidente Luis Durnwaldern, che si era posto un analogo obiettivo, quello appunto della chiusura. «Ero presidente della Provincia di Belluno e gli dissi di no. Luis accettò il mio no e non fece niente. La nostra Provincia potrebbe mandare un segnale chiaro, perchè le ripercussioni si avvertono anche da noi». —
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