Ridurre gli affitti per far rivivere il centro storico
BELLUNO. «Si preferisce tenere e vedere negozi e appartamenti chiusi per vent’anni invece che abbassare gli affitti».
Lo spopolamento del centro storico di Belluno è un dato di fatto. E le conseguenze si vedono soprattutto in alcune zone: esempio emblematico è via Mezzaterra. «Il mio “cruccio” sta nel rendermi conto che, se siamo ridotti così dal punto di vista residenziale e commerciale, è anche colpa di privati che non si decidono a proporre affitti più bassi», dice Andrea Dal Pont, presidente della Consulta Ascom. «Sembra che si ragioni come se fossimo ancora a una ventina d’anni fa, quanto la situazione era diversa».
Il problema degli affitti troppo alti è stato evidenziato un paio di giorni fa anche da Danilo Menazza, storico pastaio di via Mezzaterra, che ha pure lanciato un’idea per contribuire a ripopolare il centro storico: un parcheggio in via Lungardo con una piccola scala mobile che arriva in città. Questo per rispondere alla carenza di posti auto in centro.
«Effettivamente mancano i parcheggi per i residenti», commenta Dal Pont. «Dobbiamo considerare che i tempi sono cambiati: le nuove generazioni hanno una o due automobili e lo spazio per tenerle in centro non c’è». «Detto questo, la necessità di parcheggiare sotto casa c’è nel caso in cui serva scaricare qualcosa. Per il resto, Lambioi resta la soluzione migliore. E fare due passi è tutta salute», commenta sorridendo Dal Pont.
«Però capisco anche chi si sveglia alle 6 di mattina e rientra alle 8 di sera abbia voglia di arrivare direttamente alla propria abitazione. E si è giunti a un punto tale in cui non si riesce ad affittare perché manca il parcheggio sotto casa. Proprio su questo argomento vorrei avviare una discussione con i residenti del centro storico».
Dal Pont ricorda che già anni fa aveva proposto all’amministrazione di destinare ai residenti gli stalli in via Flavio Ostilio, lungo il parco Città di Bologna. «Un’ipotesi, però, che è stata giudicata non fattibile. In generale, comunque, penso che il problema dello spopolamento, più che con nuovi parcheggi, potrebbe essere risolto abbassando gli affitti», ribadisce il presidente della Consulta.
«Per riportare residenti in centro bisogna che tornino i servizi in città», sottolinea Christian Marchetti, alla guida del Consorzio Centro Storico. «Se consideriamo poi i parcheggi per chi arriva in città per recarsi nei negozi, secondo me sono sufficienti. Il fatto è che il costo dovrebbe essere calmierato al ribasso, in quanto è troppo alto rispetto a quello che offre la città». Marchetti parla poi della necessità - e in questo deve intervenire la politica - di un progetto che faccia tornare in centro storico le coppie giovani.
«Un progetto da qui a 10 anni che assicuri un ricambio generazionale e una città vivibile nella quotidianità», aggiunge. «E le persone devono essere riportate in centro anche con degli sgravi, riducendo gli affitti. Insomma, bisogna concentrarsi su quello che è realisticamente possibile fare, più che pensare a nuove opere».
E Marchetti ribadisce il ruolo del Consorzio: «Non fa politica, ma promozione turistica», mette in risalto. «In questo senso stiamo lavorando per cercare di rendere più visibile la nostra città al di fuori dei confini provinciali. Ci sono in ballo dei progetti, di cui daremo notizia, per promuovere all'esterno, per esempio, i Giovedì di sera e l’Ex Tempore». «Positivo è poi il fatto che abbiamo avuto una decina di adesioni di esercenti tra via Mezzaterra e piazza delle Erbe», conclude. «L’asse delle prossime manifestazioni tenderà a spostarsi verso quell’area del centro».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi