Rifiuta la reggenza la preside ora rischia il licenziamento
BELLUNO
È disposta a farsi licenziare pur di non reggere il polo Valboite «perché so che non potrei farlo nel modo in cui vorrei». E intanto il collegio docenti e il sindacato si mobilitano in suo favore chiedendo all’Ufficio scolastico provinciale e regionale di tornare sui loro passi.
Protagonista di questa vicenda è Vanna Rossetti, dirigente scolastica del comprensivo di Puos d’Alpago. Sessantasei anni, la preside l’anno prossimo andrà in pensione. Ad oggi gestisce i 10 plessi dell’Alpago, ma ad agosto è stata sorpresa da una vera doccia fredda: l’ufficio scolastico veneto le ha assegnato in reggenza il polo Valboite che conta 7 scuole superiori dal liceo scientifico all’alberghiero e 61 km da fare per raggiungere Cortina dall’Alpago. La dirigente è, però, determinata: «Non sono nelle condizioni psicologiche per affrontare questo compito. Se fosse stato un comprensivo non mi sarei fatta problemi. Infatti qualche anno fa ho diretto quello di Auronzo. Ma oggi, andare a gestire delle scuole superiori, non me la sento. Avevo proposto all’Ufficio scolastico di scambiare la mia reggenza con quella di un collega che si era gentilmente offerto di fare il cambio, ma è stato respinto».
Il contratto dei dirigenti scolastici prevede che se uno non assume l’incarico entro 15 giorni, viene licenziato. «Sono disposta anche a questo, perché in coscienza non me la sento di gestire una realtà così diversa e impegnativa». A questo punto se l’Ufficio scolastico andrà fino in fondo Rossetti sarà licenziata e così ci saranno due posti vacanti invece di uno.
A sostegno della preside si è mosso il collegio dei docenti dell’Ic di Puos che ha scritto una lettera aperta in cui chiede agli organi preposti di cambiare idea «per il bene della scuola e della nostra comunità. Siamo colpiti e rattristati sotto il profilo umano pensando che una vita spesa per il bene della scuola venga svilita e svuotata nella dimensione personale da un tale provvedimento, soprattutto se giunge a conclusione del servizio prestato»,scrivono. «Sarebbe stato semplice accettare l’incarico e portarlo a termine in maniera approssimativa, ma ancora una volta riceviamo dalla nostra dirigente una lezione di vita». Dello stesso avviso anche la segretaria dello Snals di Belluno, Milena De Carlo che all’ufficio scolastico provinciale e regionale ha chiesto la modifica della reggenza. «Non capisco i motivi che hanno portato a negare lo scambio tra colleghi. Credo che uno degli obiettivi della scuola sia di far star bene e far fare bene il proprio lavoro ai suoi dipendenti». —
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