Rifiuti, Belluno reginetta fra i capoluoghi, scavalcata Treviso

Ridotta la quantità di secco prodotto, differenziata al 78,8% Frison: «Un grazie ai cittadini per il loro impegno civico»
BELLUNO. Un lavoro costante, certosino, che ha portato a creare una cultura del riciclo e a promuovere il rispetto dell’ambiente. Lavoro riconosciuto anche a livello nazionale, ora. Belluno è il Comune capoluogo riciclone d’Italia. I bellunesi sono quelli che producono meno chilogrammi di rifiuto secco all’anno. È questo il dato che prende il considerazione Legambiente per stilare l’annuale classifica dei Comuni ricicloni. Perché non basta fare una buona raccolta differenziata (Belluno è al 78,8%, in base ai dati Legambiente): quello che conta è ridurre il più possibile le quantità di rifiuto indifferenziato prodotte. E Belluno c’è riuscita. Seconda l’anno scorso, quest’anno ha scavalcato una posizione e guarda tutti i capoluoghi di provincia dall’alto. I bellunesi nel 2016 hanno prodotto 62,8 chili di secco a testa. Appena dietro c’è Treviso, con 64,1 chili. Sul podio anche Pordenone (70,2 chili pro capite), ai piedi Trento (75 kg pro capite).


A ritirare il premio, ieri mattina a Roma a Nazionale Spazio Eventi, alla presenza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, del presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci e del direttore di Legambiente Stefano Cianfani, c’erano l’assessore uscente Franco Frison, l’amministratore unico di Bellunum Davide Lucicesare e il direttore della società Bruno Cargnel. Per Belluno il premio è doppio: oltre ad essere il Comune più riciclone, è anche quello con la tariffa più bassa d’Italia, sempre fra i capoluoghi di provincia. Ieri però è stato assegnato il riconoscimento relativo al riciclo.


Frison ha ricordato come il risultato, che premia un’intera comunità, «è il risultato di un lavoro silenzioso e di lungo periodo, fortemente voluto dall’amministrazione comunale che ha creduto e crede fortemente nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica di Belluno. Ma questi risultati non si raggiungono senza le forti motivazioni che contraddistinguono l’operato dei vertici e dei singoli operatori della Bellunum, che credono nel progetto e lo perseguono con grande passione». E non ultimi gli attori di questo successo «sono i cittadini che con grande spirito civico hanno compreso l’importanza del contenimento della produzione di rifiuti e attuano comportamenti virtuosi tali da portare la comunità in cima alla classifica nazionale».


Belluno, rispetto all’anno scorso, ha migliorato la sua produzione di secco indifferenziato: è passata da 66,3 kg/pro capite a 62,8. «Una riduzione che dipende dai comportamenti sempre più virtuosi dei cittadini», ricorda Lucicesare. «Ma anche dal miglioramento del sistema. In questi anni abbiamo implementato le campane per la differenziata. E questo risultato, soprattutto, dimostra che il sistema che dà i migliori risultati nella nostra realtà è quello che attua Bellunum. Società oggi leader incontrastata in questo ramo, se combiniamo anche il fatto che abbiamo la tariffa più bassa fra i capoluogo di provincia».


Il prossimo anno Lucicesare si aspetta di vedere in classifica, «entro le prime venti posizioni», anche Limana e Trichiana. «I risultati che stiamo ottenendo sono incredibili per un sistema di raccolta che tutti dicevano non avrebbe mai potuto raggiungere livelli così elevati», continua l’amministratore unico. Che nel suo discorso dal palco ha ricordato le politiche per il contenimento dei rifiuti adottate dal Comune capoluogo, la sperimentazione attuata al Parco di Lambioi a rifiuti zero, e ringraziato i cittadini e gli operatori di Bellunum. Senza dimenticare Bruno Cargnel, direttore della società da quando è stata creata: «Ha saputo dare un’impronta industriale a Bellunum, a strutturarla e organizzarla in maniera ottimale. È anche grazie a lui se abbiamo raggiunto questo ottimo risultato, che ci stimola a fare sempre meglio».


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